Tastieroni horror, riff epici, il tipico sound finnish metal ed un cantante in grado di fare la differenza. Così tornano sul mercato i Warmen, guidati da Janne Wirman (Children Of Bodom, Kotipelto) e dal fratello Antti, col preciso obiettivo di dare vita ad una nuova era. Nel frattempo gli autori di capolavori del death metal melodico come ‘Something Wild’, ‘Hatebreeder’ o ‘Hate Crew Deathroll’ non esistono più e soprattutto Alexi Laiho è stato sconfitto dalla dipendenza dall’alcol. A nove anni di distanza da ‘First Of The Five Elements’, la band ha messo quasi totalmente da parte la passione per elementi neoclassici e progressive, esibita in passato con lunghe porzioni strumentali, in favore di un suono più aggressivo e standardizzato. Per non sbagliare, ha puntato su Seppo Tarvainen (Church Of The Dead, ex-The Scourger), batterista in grado di eseguire al meglio parti veloci e tirate, e su Petri Lindroos, frontman degli Ensiferum che ha saputo spingere il materiale su un livello superiore. ‘Warmen Are Here For None’ è più di uno statement. Per raccogliere una eredità musicale tanto pesante servirà anche una presenza dal vivo importante e questo con gli impegni del cantante non sarà semplice, ma pezzi come ‘A World Of Pain’, ‘Too Much, Too Late’ e ‘The End Of The Line’ rappresentano una solida base su cui costruire un futuro. L’amore per gli anni ‘80 è invece testimoniato dalla cover di ‘Dancing With Tears In My Eyes’ degli Ultravox, inserita come bonus track.