Cinque anni possono essere molto lunghi. Specialmente per una band indipendente. Il passaggio da Prosthetic a Nuclear Blast ed i vari lockdown hanno esteso i tempi di un processo che avrebbe potuto anche essere l’ultimo in carriera. Il risultato però premia l’attesa dei seguaci più accaniti degli autori di ‘Ride Forth' e 'The Sound of Steel' e si distingue nella miriade di uscite thrash/death di oggi. La passione per i vecchi valori del metal anni ‘80 e primi anni ‘90 si fonde con nozioni tecniche superiori alla media e ad un approccio sinfonico che non ha niente a che vedere con le produzioni artificiose che vanno di moda in questo periodo. ‘Storm Of Strings’ è un pezzo che simboleggia molto bene l’ibrido tra influenze classiche e un suono che di release in release si è fatto più internazionale. ‘Oathbreaker’, ‘Darkest Of Knights’ e ‘Children In The Night’ sono tra gli apici di una scaletta in cui le melodie contorte e le agghiaccianti armonie si intrecciano come dita scheletriche che si aggrappano alla propria anima. Gli assoli di Jadran “Conan” Gonzalez e Chase Baker (Warbringer, ex-Enforcer) si librano con un virtuosismo che potrebbe evocare demoni dagli inferi e Zach Orhen (Fallujah, Immolation) ha dato quel tocco di modernità al materiale che non guasta affatto. Dopo il divertente ‘Legions Of The Undead’, il sentore che stesse per arrivare qualcosa di importante era molto forte. Adesso che ‘Necrophony’ è realtà inizia una nuova era per gli Exmortus, che dovranno essere bravi a cogliere tutte le opportunità che si presenteranno.