Ho conosciuto gli inglesi all’epoca di ‘God Speed In The National Limit’ e da allora la loro musica è cresciuta esponenzialmente. Spesso accade che i gruppi diventino sempre più puliti e educati col passare del tempo, vuoi per l’età che avanza e vuoi per il desiderio di commercializzare al massimo la propria proposta. A Johnny Healy e John Henry Newton invece è successo il contrario. ‘A Life Diagrammatic’ è infatti un disco costruito su riff sporchi e parti vocali decisamente punk, con batteria sempre in tiro e attitudine live accentuata. Rispetto al precedente ‘Nocturnal Manoeuvres’ non c’è proprio paragone. I suoni sono migliori, le tracce una più letale dell’altra e la tensione viene mantenuta per l’intero ascolto. Le sessioni di registrazione si sono svolte, sotto la supervisione di Tom Hill, al The Bookhouse Studio di South London, e del mixaggio si è occupato Seth Manchester (Metz, Battles), che ha reso gli spigoli ancora più appuntiti e dolorosi. Tra gli ospiti troviamo Barry Adamson (Visage, Pan Sonic ma anche tra i fondatori dei Bad Seeds di Nick Cave), nella contagiosa ‘Riddley Scott Walker), l’attore Simon Pegg (‘Media Res’) e Léona Farruġia, che ricordiamo con Newton nel progetto AJN AKKA. Proprio ‘Service Stationed’ è da considerarsi il pezzo chiave in scaletta, capace di riassumere l’intero contenuto del lavoro e di mostrare una maturità compositiva che il duo ha ormai raggiunto. Un album che potrebbe attrarre sia gli appassionati di post-punk sia coloro che odiano il mainstream rock e amano chitarre e batteria che si muovono su territori ardui e sperimentali.