Chiariamo subito che questo non è un nuovo album dei One Minute Silence, la nota crossover band di origine irlandese, ma di residenza londinese, che ebbe un buon successo a cavallo tra i due secoli. La loro ricetta estrema, fatta di chitarre taglienti, basso in bella vista e un cantato più arrabbiato che mai, trovò breccia nei cuori di tanti rockers appassionati che videro in questo quartetto una specie di continuazione dei Rage Against The Machine che, intanto, stavano per chiudere i battenti proprio in quegli anni. Ora, dopo tanto silenzio, la band in questione ha deciso di riprendere in mano il vecchio materiale che aveva a disposizione e che era uscito in veste di b-sides, collaborazioni, compilation e quant’altro. In questo modo è stato confezionato “Oms_The Vault”, che farà contenti soprattutto coloro che hanno a disposizione i dischi ufficiali, ma non le versioni giapponesi degli stessi o i singoli introvabili contenenti lati b, comunque, succosi. Il quartetto, dunque, ha rimesso mano al suo archivio e ha deciso di rispolverare ben diciotto canzoni che sono state ordinate da un punto di vista cronologico, in modo da far apprezzare all’ascoltatore l’evoluzione del proprio sound. Da un punto di vista musicale non ci sono tante novità per chi conosce la storia dei One Minute Silence. Ogni singolo brano è un vero e proprio cazzotto in faccia, grazie anche all’espressività e alla rabbia sincera di un cantante come Yap, una specie di aizzatore di folle, capace di lanciare messaggi pesanti come dei veri macigni. Brani come “Yank My Doodle Dandy”, “Going, Going Gone” o “In The Boat”, tanto per citarne qualcuno, stanno lì a ricordarci il talento di una formazione che sarebbe potuta diventare immortale, se solo avesse curato un pochino di più quell’aspetto melodico che è sempre (o quasi) venuto a mancare. E non è un caso che quando li si ascolta in chiave acustica (“Price Of The Kings”) ci si rende conto che non erano davvero male anche in una versione così diversa dagli standard abituali. Ad ogni modo, questa compilation (disponibile per il momento solo su Bandcamp) potrebbe essere il preludio a qualcosa di più, anche se non è dato sapere nulla al momento, visto che non ci sono molte notizie a riguardo in merito a tour celebrativi o a dischi con vero e proprio materiale inedito. Per adesso, dunque, questo lavoro può essere visto come una giusta occasione per (ri)scoprire una formazione interessante come i O.M.S. Per chi, invece, ha già tutto di loro, allora si deve sperare che all’orizzonte compaia qualcosa di diverso. Come si dice in questi casi, bisogna solamente incrociare le dita!