Scusate il linguaggio ma quando ci vuole ci vuole. Finalmente ci siamo tolti dalle palle la settimana più insulsa e irritante dell’anno e possiamo tornare a parlare di musica. In Italia non ci sono soltanto manichini ma anche eccellenti musicisti che, grazie al loro talento ed alle loro idee, vengono messi sotto contratto da etichette straniere e possono dimostrare le proprie qualità su larga scala. É successo anche ai piemontesi, che negli scorsi anni avevano registrato tre EP, tra i quali l’ottimo ‘Ave Scintilla!’, e hanno così avuto il tempo necessario per realizzare il debutto su lunga distanza perfetto. Il loro è un notevole ibrido tra doom e black metal con melodie darkwave che serpeggiano negli arrangiamenti e atmosfere cinematiche che rammentano le poche pellicole in bianco e nero che hanno accompagnato la nostra crescita esistenziale. ‘Covenant’ è caratterizzata da spunti esoterici e la mente vola ai The Devil’s Blood, ma i riff spesso sono sporchi come quelli delle migliori sludge band in circolazione e le strutture compositive non risultano mai banali o ripetitive. La presenza di due bassisti in line-up ma anche di strumenti meno convenzionali come synth, theremin o clarinetto rende l’ascolto ancora più eccitante e la voce di Elena Camusso è davvero capace di trasportare in un’altra dimensione. Immagino che il nome faccia riferimento al ponte del diavolo di Lanzo Torinese, ma per noi toscani lo scenario di Borgo a Mozzano è insuperabile. In ogni caso pezzi come ‘Nocturnal Veil’ e ‘The Weeping Song’ sapranno alimentare la vostra passione per i meandri più oscuri e viscidi della foresta mentale in cui ognuno di noi, volutamente o meno, rimane intrappolato.