In ambito post-rock strumentale gli australiani hanno ormai pochi rivali. Il loro dominio sulla scena viene consolidato con queste otto tracce, scritte durante la pandemia, registrate tra il 2022 e il 2003 e in seguito mixate da Andrei Eremin (Closure In Moscow). Gli arrangiamenti sono stati completati con Simeon Bartholomew (SEIMS) e pezzi come ‘Super Realm Park’ e ‘Ritual Control’ rappresentano bene il dualismo tra la dimensione più melodica e cinematica e quella più aggressiva e live-oriented del suono della band. Il titolo sottolinea l’inclassificabilità di tutto ciò che ci circonda, di conseguenza pure dell’arte, in un mondo governato dai media e dai social network. In tal senso gli sleepmakeswaves sanno essere anche molto politici e la loro capacità di distinguersi dalla concorrenza anglosassone o americana è davvero sorprendente. Sembra quasi che appartengano ad un altro mondo, se ne stanno in silenzio per buona parte dell’anno e poi saltano fuori con dischi di questo spessore. Le dinamiche sono eccezionali e le ritmiche heavy e dark come piacciono a noi. ‘All Hail Skull’ e ‘Terror Future’ sono altri passaggi che manifestano un’evoluzione artistica che pochi possono vantare.