Non è dato sapere se il presente disco, inaugurato dalla spettrale ‘Abandoned By Hope’, verrà promosso con un tour sostanzioso, visti i vari impegni dei membri così come la distanza che li separa, ma di sicuro l’ibrido tra gothic, doom e progressive metal proposto con ‘Skinwalker’ non ha molti eguali in circolazione. Parliamo di un disco suonato dall’inizio alla fine e sentito fortemente da chi lo ha registrato, evocativo ma non per questo astratto o rarefatto. Al contrario le melodie su cui Mark Nelson – cantante australiano che ricordiamo con Rainshadow e Nefariym e che di recente ha collaborato con gli Stygian Crown – si rivelano tanto pungenti quanto affabili, in aperto contrasto con un approccio lirico malinconico e oscuro. La sezione ritmica è quella degli Amorphis dal 2002 al 2017, formata da Jan Rechberger e Niclas Etelävuori, e in scaletta troverete i contributi di Tomi Joutsen, Santeri Kallio e addirittura Sami Yli-Sirniö dei Kreator. Alcuni pezzi portano con sé una forte nostalgia per gli anni novanta, la chitarra portante di ‘Deathlike Silence’ è spiccicata a quella dei Paradise Lost del periodo d’oro, mentre altri suonano più sperimentali e elaborati (‘Temptation’s Door’). Jaani Peuhu (Mercury Circle) ha contribuito con testi e arrangiamenti vocali e si sente (‘When The Fire Dies’). Per il resto vale la considerazione iniziale. Se ‘Skinwalker’ verrà promosso dal vivo in maniera soddisfacente, sarà possibile anche valutare la concretezza del materiale. Altrimenti rimarrà un gioiello gothic metal, più per i vecchi appassionati che per le nuove leve.