Il trend del cosiddetto oriental metal non è durato molto. Non tanto per lo spessore dei dischi usciti quanto per la grande difficoltà, anche per le migliori band del movimento, di organizzare tour in grado di lasciare il segno. Ci sono riusciti, in parte, gli Orphaned Land ma anche gruppi di estremo valore si sono arresi di fronte all’incapacità di promuovere adeguatamente le proprie canzoni. Adesso è Reigning Phoenix Music, etichetta che nel giro di qualche mese ha messo sotto contratto nomi importanti come Meshuggah, Amorphis e Helloween, a puntare su questa realtà africana, più precisamente dal Togo, nella speranza che la storia non si ripeta. Gli Arka'n Asrafokor – in lingua ewe “Il soldato di Arka” - fondono tradizione culturale locale, arte tribali, rituali pericolosi e influenze specifiche come Sepultura e Soulfly, poggiando su potenti riff groove metal, un impatto percussivo strepitoso e su idee evolute rispetto all’esordio autoprodotto ‘Za Keli’. ‘The Truth’ e ‘Not Getting In Line’ mettono subito in evidenza le ambizioni e le qualità del leader Rock Ahavi ed in generale la scaletta appare ben amalgamata ed evocativa. Nei prossimi mesi capiremo se ‘Dzikkuh’ potrà ricevere il supporto necessario per ottenere la considerazione che merita. Di sicuro internet e le odiose playist che vanno di moda oggi possono essere di grande aiuto in tal senso.