So già che nelle recensioni di ‘Draconian Darkness’ si parlerà di ritorno alle origini. Questo perché, aggiungo purtroppo, in molti non conoscono l’intero percorso artistico di Tuomas Saukkonen, polistrumentista che nel suo studio di registrazione a Lathi, nella Finlandia Meridionale, ha saputo portare avanti progetti incredibili come Before The Dawn e Dawn Of Solace, ancora attivi e attesi a nuove release in breve tempo, ma anche The Final Harvest, RouteSielu o Black Sun Aeon. I Wolfheart, in tal senso, sono sempre stati il suo live act principale e la principale fonte di reddito per questo musicista che saputo fondere al meglio la glacialità del death metal melodico con le ambientazioni oscure e malinconiche del Nord Europa. ‘Draconian Darkness’ non è soltanto un grande album ma è lo strumento ideale per addentrarsi nelle profondità più amene in una regione fisica ben precisa e godere, nella pace assoluta che solo la musica può trasmettere, della potenza evocativa della natura. Rispetto a ‘King Of The North’, in scaletta troverete qualche passaggio atmosferico in più e la produzione è decisamente live-oriented. Al fianco di Saukkonen troviamo il bassista Lauri Silvonen (Bloodred Hourglass), il batterista Joonas Kauppinen (Disease Of The Nation) ed il chitarrista Vagelis Karzis (ex-Rotting Christ dal vivo), che si è occupato delle clean vocals. ‘Evenfall’ e ‘Death Leads The Way’ sono spettacolari, ma ‘Draconian Darkness’, tanta è la sua compattezza, può essere tranquillamente considerato come un pezzo unico, ricco di sfaccettature e influenze differenti. Un must assoluto per gli appassionati di heavy metal.