Se avete apprezzato l’ultima fatica in studio dei Takida, ma soprattutto siete legati ad un approccio singolare al grunge rock – qualcuno dei meno giovani si ricorderà le Drain Sth per esempio - dovete assolutamente ascoltare il debutto degli svedesi. La loro storia nasce addirittura dodici anni fa come The Torch, il chitarrista-compositore Martin Söderqvist ha esperienze variegate in ambito metal (Död, Maleficio) mentre il frontman Glen Gilbert ha militato con The Story Behind e Hide The Knives e collaborato con gli Avatar. Il sound degli Smash Atoms è fortemente influenzato dagli anni ‘90, a tratti ammiccante alle radio ed in altri frangenti più duro e live-oriented. Scorrendo la scaletta non ci si annoia mai, si passa da pezzi melodici e immediati a momenti in cui emerge il lato più malinconico e introspettivo della band. ‘Bring The River’ e ‘Into The Light’ sono singoli di qualità superiore e ‘Dead Season’ e ‘Sunshine’ sono la riprova che non siamo al cospetto di musicisti alle prime armi, ma sarebbe sbagliato indicare solo uno o due episodi perché ‘Smash Atoms’ cattura l’attenzione per la sua compattezza generale. L’album è stato mixato e masterizzato ai Crehate Studios di Göteborg, dove sono passati tra gli altri In Flames e Scorpions, e rappresenta un must-have per chi è cresciuto con Alice In Chains, Soundgarden e Stone Temple Pilots e non si è rassegnato al rock finto che troviamo nelle classifiche di oggi.