Gli svedesi tornano nei negozi, a due anni circa di distanza da ‘Bliss’, con undici tracce che sublimano il loro concetto di musica metal. Nel loro stile c’è tanto del symphonic power europeo che ha dominato la scena per diversi anni, ma non mancano nemmeno spunti epic e U.S. metal anni ottanta, che faranno felici i metallari di vecchia fede. Nel loro quarto album, edito dalla sempre più potente Reigning Phoenix Music, troviamo una sorta di estensione di tutte quelle che sono le componenti che hanno caratterizzato lo stile della formazione dell’ex-Hammerfall Anders Johansson fin dall’inizio della sua avventura. Le parti orchestrali sono ancora più trionfali, il gusto melodico degli arrangiamenti si è raffinato ma allo stesso tempo le party heavy sono dannatamente live oriented e old fashioned. A fare la differenza poi sono le canzoni, alcune delle quali testimoniano un’evoluzione in termini di songwriting rispetto ai lavori precedenti. Su tutte ‘Blood Of The Kings’ e ‘Walborg’ mentre la title track e ‘Me, Myself, My Enemy’ sembrano rispondere con forza alle ultime invettive di Majestica e Bloodbound. Al microfono troviamo sempre Mike Andersson, ex-Cloudscape e Fullforce, che assicura solidità e fedeltà alle origini. Di sicuro appeal il vinile con l’oscura copertina realizzata da Andreas Marschall, a servizio tra gli altri di Kreator e Blind Guardian oltre che degli autori di ‘Legacy Of Kings’. “We are Vikings, from the blood in our veins, hear Valhalla calling, no one stands in our way. We are Vikings, where the spirits remain in our family legacy, carrying the blood of the kings.."