A cinque anni di distanza da ‘Acts Of Rebellion’, Gabriela Jimeno Caldas ci regala un disco di elettronica memorabile a conferma, dopo le pazzesche ‘Piedras’ di Nicolas Jaar, di quanto gli artisti di origine sudamericana continuino ad offrire un contributo fondamentale alla scena. La colombiana aveva già dimostrato tutto il suo talento ma ‘Día’ è quanto di meglio si possa ascoltare di questi tempi in ambito IDM e electro-pop. A tratti si percepisce l’influenza dei Crystal Castles, a volte è la componente sperimentale ad emergere ed ecco che lo sguardo letale non è il solo tratto comune con Caterina Barbieri, mai troppo incensata. La produzione è stata curata da Marta Salogni (Depeche Mode) e la scaletta si dipana tra tracce introspettive ed altre che potrebbero lasciare il segno nei dancefloor alternativi. Come sottolineato in fase di presentazione, Ela Minus riesce a stabilire una linea di demarcazione tra i mondi dell'accessibilità pop e dell'avanguardia, attraverso ritornelli incandescenti circondati da sonorità meticolose e fantasiose. Un disco sul divenire che riserva sorprese su sorprese, attrae per la sua sensualità e travolge con una potenza inimmaginabile, al cospetto di parti vocali che spesso sono semplicemente sussurrate. L’artista è ormai residente a New York da parecchi anni e il sound di Brooklyn pervade la sua opera. A differenza di tanti colleghi però lei è già una stella di prima grandezza, una musicista che non ha bisogno di paragoni o termini per lasciare trasparire la propria forza. Sarà curioso capire come riuscirà ad evolvere la dimensione live.