Dopo numerosi ascolti, possiamo tranquillamente affermare che il nuovo disco di Francesco Marras è un gioiellino purissimo da scoprire con cura e attenzione. Il chitarrista dei Tygers Of Pan Tang sembra in un momento di ispirazione senza precedenti, visto che anche con la sua band madre sta collezionando prove d’autore. “Out Of The Fire” è un disco di metal classico e tradizionale, ma che apre le porte alla modernità ed al futuro, grazie ad una produzione deluxe e a delle sonorità che strizzano l’occhio e le orecchie al nuovo. Poi ci sono le canzoni che hanno il merito di crescere ascolto dopo ascolto, pregio che appartiene agli album che lasciano un segno. Del resto, basta dare un ascolto a “Carnival Of Darkness” per capire che la capacità creativa è alta. Il pezzo si staglia su connotati granitici e su un ritornello di stampo “maideniano” che non lascia adito ad alcuna interpretazione di sorta. Ci sono anche le collaborazioni, come quella con il suo compagno di squadra Iacopo Meille che arricchisce, con la sua fantastica ugola, l’ottima “Cyber Lust” che pare un omaggio ai Whitesnake. “Through My Veins” è un altro esempio di ottima composizione che parte con andatura lenta per poi aprirsi continuamente attraverso melodie di ottima fattura. Gli anni ottanta, quelli che vengono adorati dai tipi duri e puri, trovano lucentezza in episodi come l’epica “Code Red” e la titletrack. Non ci si annoia mai nell’ascoltare questo disco e se lo si analizza dalla testa ai piedi ci si rende conto che non ha punti deboli. Fondamentalmente è inattaccabile e lo si comprende meglio quando ci si imbatte nella doppietta conclusiva composta da “Here And Now” e “More Than Life” che sono delle perle in cui Marras mette sul tavolo da gioco le proprie qualità di songwriter, musicista e cantante. Insomma, per gli amanti del metal classico questo è un lavoro imperdibile.