Neppure il tempo di togliere il cd dalla sua pregevole custodia e piazzarlo sul lettore dell’impianto stereo, che l’atmosfera intorno cambia improvvisamente. Una serie di droni spaziali, fruscii di particelle più o meno buone e riverberi ridondanti mi attraggono fino a non capire quasi più niente. Fin dall’inizio della sua avventura con Nimh, Giuseppe Verticchio ha sempre donato un grande potere magnetico alla propria musica, ma è con questa collaborazione con Maurizio Landini, in arte Onasander (di cui ricordo i progetti con Empusae e Alphaxone e il bellissimo ‘Animic Atmospheres’, assieme a Gydja e Ashtoreth), che l’autore di ‘Before And After Silence’ raggiunge l’apice di un certo modo di intendere il proprio rapporto con le macchine da studio/laboratorio. ‘Unveiled Lights’ è un disco trascinante, cupo, profondo. Molto più cinematico rispetto ad i lavori precedenti e ugualmente evocativo e straniante. Un disco in cui elaborate trame sonore lasciano emergere deboli barlumi di luce, paesaggi desolati e pulsanti melodie subliminali. “In assenza di luce” riesco comunque a scorgere un orizzonte, un qualcosa di freddo ed etereo che va oltre i confini conosciuti dell’industrial e del dark ambient. E una volta arrivato, dopo lungo peregrinare, posso affermare di non aver bisogno d’altro. ‘These Bleak Days’ e ‘Electric Storm / Calm’ mettono in luce le due diverse anime di quest’opera, la prima più introspettiva, catartica e rovinosa e la seconda ingenuamente volta alla speranza, sognante al di là degli incubi che impestano il nostro quotidiano. I nove minuti di ‘Primordial Futures’ segnano un inesorabile crescendo verso la conclusiva ‘Blurred Horizons / The Last Human Traces’, un’altra composizione “a metà”, che lascia attoniti ed in attesa di un secondo capitolo. Mai come in passato infatti, ritengo che questa “visione cosmica” meriti di essere portata avanti. Fino ad esaurimento scorte.