1) More Horror Is To Come 2) Daydream Addiction 3) Fuel For My Hatred 4) Back From The Grave 5) Portrait Of A Lie 6) The Blessing 7) This Is For The Sake Of Hedonism 8) Burial 9) The Way You Want To Die 10) Be Quick Or Be Dead
Songs
1) More Horror Is To Come 2) Daydream Addiction 3) Fuel For My Hatred 4) Back From The Grave 5) Portrait Of A Lie 6) The Blessing 7) This Is For The Sake Of Hedonism 8) Burial 9) The Way You Want To Die 10) Be Quick Or Be Dead
La soddisfazione che si prova nel vedere una band crescere e raggiungere alti livelli espressivi è sempre fonte di gioia, specie se si è creduto sin dall’inizio nelle sue potenzialità. Nel caso specifico stiamo parlando di Slowmotion Apocalypse, che due anni or sono esordivano con ‘My Own Private Armageddon’ per Tribunal Records e che avevano immediatamente catturato la mia attenzione e ottenuto il mio supporto incondizionato. Adesso, dopo il passaggio alla Scarlet (che nel frattempo ha ristampato il disco di debutto), il quintetto di Pordenone si ripropone con un album che li consacra quale realtà consolidata nel panorama metallico neo millenario. Per quanto li si voglia far rientrare nel contesto del death metal melodico, la mia sensazione è che si trovino maggiormente a proprio agio in un ambito che vive dell’unione tra thrash metal e metal-core, a cui si deve aggiungere l’impronta di derivazione At The Gates/The Geat Deceiver. E a tal proposito credo che la qual cosa non potesse venire suggellata meglio se non ospitando alla voce Tomas Lindberg, che dei gruppi citati è stato ed è il cantante! Dieci brani fulminanti, che si concludono con una cover inferocita di ‘Be Quick Or Be Dead’ degli Iron Maiden, e che dimostrano come il gruppo abbia tanta di quella “energia sonora in corpo” (leggasi anche voglia di emergere, capacità di scrittura e determinazione) da lasciare presagire che potranno davvero esplodere a livello mondiale. Non mollate mai.