Quante sorprese la scena scandinava, quante sfaccettature, quanta capacità di sfornare gruppi su gruppi, side projects , spaziando per i generi più svariati. E quindi nel 2007 ci apprestiamo a questo piccolo viaggio nel tempo, inserendo nel lettore cd il nuovo lavoro dei Beardfish, ritrovandoci per magia in quegli anni ‘70 dove Genesis, Gentle Giant, King Crimson e tanti altri dominavano la scena con le loro gigantesche (in tutti i sensi) composizioni. Un viaggio nel tempo che però non è puro revisionismo: i Beardfish suonano freschi ed attuali proprio come una band di oggi, è questo il loro immenso pregio. Le composizioni risultano varie, incastrate l’una dopo l’altra con grande maestria e pur non essendo un grande estimatore del genere sono rimasto subito ammaliato dai riferimenti folk, dai fraseggi acustici, dai frequenti cambi di tempo, dagli innesti di pianoforte e più in generale delle tastiere, dall’uso evocativo della fisarmonica, dalle atmosfere dilatate e sognanti. ‘Sleeping In Traffic’ è una vera è propria opera, articolata, immensa, dotata di anima propria, da ascoltare per intero senza estrarre singoli a caso. Non sarà facile appassionarsi a questo lavoro se non si è amanti del genere, ma il consiglio che mi sento vivamente di dare è proprio quello di ascoltare con fiducia quest’album; inesorabilmente la voce di Rikard Sjoblom saprà conquistare anche il più reticente al genere prog (ed è giustamente errato attribuire esclusivamente tale etichetta a ‘Sleeping In Traffic’), lentamente ci si sentirà sempre più coinvolti e la voglia di continuare ad ascoltare i Beardfish lascerà il posto a quella perplessità iniziale che in molti tendono a provare quando affrontano l’ascolto di un gruppo dalle trame così elaborate