-Core
Six Litanies For Heliogabalus
John Zorn
Tzadik - Demos
Pubblicato il 09/07/2007 da Zelda
Songs
1. Litany I
2. Litany II
3. Litany III
4. Litany IV
5. Litany V
6. Litany VI
Songs
1. Litany I
2. Litany II
3. Litany III
4. Litany IV
5. Litany V
6. Litany VI
Non era semplice continuare il filone ‘magico-ritualistico’ imboccato da Zorn negli ultimi tempi con alcune prove - ‘Moonchild’ e ‘Astronome’- che al di là del formidabile impatto sonoro e di una riaffermata vocazione al sovvertimento di codici e regole ne avevano anche messo in luce elementi di una qualche ambiguità, stanchezza, prevedibilità. E invece l’intento riesce perfettamente con la terza uscita ‘Six Litanies For Heliogabalus’. Riconfermando in pieno come il nostro rimanga una delle personalita’ imprescindibili per comprendere gli sviluppi della musica creativa degli ultimi decenni. Ispirato e dedicato ad uno dei personaggi più eccentrici e amorali tra gli imperatori romani (il giovanissimo Marco Aurelio Antonio detto Eliogabalo) il trio Patton. Dunn, Baron cambia assetto con l’inclusione di Ikue Mori , Jamie Saft –nomi ben noti in casa Tzadik- , un superbo coro di voci femminili e un John Zorn nuovamente in primo piano dopo un lungo periodo a tessere le fila dietro le quinte. L’aumento delle variabili in gioco funziona alla perfezione e riesce a rendere vario e intrigante il lavoro, riequilibrando le maniacali incursioni vocali di Patton (che diventano episodiche) e le raffiche grindcore della sezione ritmica con il soffio vibrante, ipnotico, sensuale dell’organo di Jamie Saft e le voci eteree, misteriose, affascinanti del coro. Il suono devastante, granitico di ‘Moonchild’ e ‘Astronome’ acquista spessore e si arricchisce di tinte esoteriche, a tratti quasi ‘sinfoniche’. Le sei invocazioni-litanie coniugano e passano con incredibile scioltezza -quasi una sorta di unico flusso alchemico - tra incursioni rumoristiche metal, improvvisazione, musica sacra medievale, tra raffinatezze classicheggianti a esplosioni hardcore. E tutto sembra di nuovo funzionare nel modo giusto grazie non solo, come sempre, alle splendide prove di musicisti, a tratti, mefistofelicamente superbi, ma anche perche Zorn rispolvera in pieno le sue carte, torna a suonare come non succedeva da tempo, con le sue lancinanti ipercinetiche incursioni di sax, ancora irriconciliato, ancora devastante e geniale.
John Zorn
From USA

Discography