-Core
Xecutioner’s Return
Obituary
Candlelight
Pubblicato il 12/09/2007 da Roberto Michieletto
Songs
1 - Face Your God
2 - Lasting Presence
3 - Evil Ways
4 - Drop Dead
5 - Bloodshot
6 - Steal Your Fate
7 - Feel The Pain
8 - Contrast The Dead
9 - Second Chance
10 - Lies
11 - In Your Head
Songs
1 - Face Your God
2 - Lasting Presence
3 - Evil Ways
4 - Drop Dead
5 - Bloodshot
6 - Steal Your Fate
7 - Feel The Pain
8 - Contrast The Dead
9 - Second Chance
10 - Lies
11 - In Your Head
Il primo disco degli Obituary, in ventidue anni di carriera (era il 1985 quando nacquero come Xecutioner, nome poi cambiato causa problemi di omonimia), a non vedere la luce per la Roadrunner Records, fa già notizia di per sé. Ma era evidente che si trattava di un rapporto ormai lacerato dal completo disinteresse della label e quindi bene ha fatto la Candlelight a mettere sotto contratto la band. In secondo luogo c’è da annotare come, ma non è la prima volta, non sia parte della line up Allen West, poiché sta terminando di scontare una pena detentiva, essendo recidivo, per guida in stato di ebbrezza. Il che ha portato all’arruolamento di Ralph Santolla (Deicide, Iced Earth, Death, ecc.). E qui si può esprimere una prima considerazione, in quanto ‘Xecutioner’s Return’ (dove il titolo è chiaramente indicativo della volontà del gruppo di rivendicare le proprie origini), può contare su un numero maggiore di parti di chitarra solista, che vengono opportunamente messe in risalto e che caratterizzano, pur se mai in maniera invadente, parecchi brani. Ma in considerazione del fatto che il nucleo è quello storico, formato da John e Donald Tardy, Trevor Peres e Frank Watkins, possiamo ben dire che ci troviamo di fronte a un lavoro che, pur con le considerazioni che stiamo per fare, porta impresso a caratteri cubitali il marchio Obituary. Il che si traduce in un death metal impastato, caracollante, confezionato in quel posto magico, per certe sonorità, che si chiama Florida e ottimamente suonato, oltre che cantato, visto che, rispetto al passato, il che ha del miracoloso, John Tardy riesce quasi a rendere comprensibile il suo rantolo bestiale. Ma se quelle descritte sinora sono le linee guida, l’album manifesta poi due anime distinte, che prendono entrambe forma (diventando compiuta) all’interno delle undici tracce. Da un lato ci sono i pezzi più tirati, dove emerge in maniera palese l’anima primordiale della band, ovvero l’hardcore; infatti ‘Face Your God’, ‘Lasting Presence’, ‘Steal Your Fate’ o ‘Drop Dead’ sono “sparate” come raramente ci era stato dato di sentire dagli Obituary. A fare da contrappeso vi sono composizioni che hanno più di un tratto caratteristico riconducibile a tematiche sludge/doom; esemplari in tal senso i 7 minuti (!!!) di ‘Contrast The Dead’, le strepitose sincopi soffocanti di ‘Second Chance’ e la lentezza incalzante di ‘In Your Head’. Nel mezzo una perfetta sintesi bilanciata (‘Lies’) e numeri di altissima scuola swamp death (‘Evil Ways’, ‘Bloodshot’ e la suprema ‘Feel The Pain’). Il tutto avvolto nei classici groove marci, negli innumerevoli riff brutali e memorabili, nelle ritmiche potenti, nelle movenze cadenzate e in un sound con una produzione old school. This is death metal forever!
Obituary
From USA

Discography
Slowly We Rot (1989)
Cause Of Death (1990)
The End Complete (1992)
World Demise (1994)
Back From The Dead (1997)
Dead (1998)
Frozen In Time (2005)
Frozen Alive (2006)
Xecutioner's Return (2007)
Darkest Day (2009)
Inked In Blood (2014)
Obituary (2017)
Dying Of Everything (2023)