Draculea
Necrodeath
Scarlet Records
Songs
01. V.T.1431
02. Smell Of Blood
03. Party In Tirqoviste
04. Fragments Of Insanity
05. Draculea
06. Countess Bathory
07. The Golden Cup
08. Impaler Prince
09. V.T.1476
Songs
01. V.T.1431
02. Smell Of Blood
03. Party In Tirqoviste
04. Fragments Of Insanity
05. Draculea
06. Countess Bathory
07. The Golden Cup
08. Impaler Prince
09. V.T.1476
Il tema del vampiro, nel caso specifico di colui dal quale tutto avrebbe avuto inizio, ovvero Vlad Tepes, l’impalatore, altresì noto come Dracula, ha affascinato innumerevoli esponenti dell’emisfero artistico, nelle sue diverse forme ed espressioni. D’altronde è innegabile il magnetismo attrattivo esercitato dalla figura dell’immortale, di colui che trae linfa vitale dal sangue altrui, del maledetto costretto a iterare un rituale di morte perché la morte stessa non se l’è portato definitivamente via, del seduttore assassino e delle vaie iconografie create per descriverlo. Chiaro che se Dracula dovesse pretendere i diritti d’autore per lo sfruttamento della propria immagine, già solo in ambito musicale metallico, vanterebbe crediti per milioni di euro. Non stupisce quindi che i Necrodeath abbiano scelto di cimentarsi con un concept incentrato sul racconto dell’esistenza, movimentata e ricca di soddisfazioni sanguinarie, di Vlad Tepes. La narrazione inizia con ‘V.T. 1431’, termina con ‘V.T. 1476’ e si snoda attraverso altri sette pezzi che comprendono il rifacimento di ‘Countess Bathory’ dei Venom, quale doveroso omaggio al gruppo, ma, in primo luogo, alla rappresentazione femminile, altrettanto ricca di mitologia e aneddoti interessanti, oltre che, per certi versi, persino più carica di sfumature psicologiche, laddove non ci si voglia fermare all’apparenza della carne e del sangue. Anche perché ‘Draculea’ si rivela lavoro solido indipendentemente dalle tematiche affrontate, visto che edifica un mood di suoni tali da accompagnare degnamente le gesta di Vlad Tepes, dove la mescolanza di atmosfere gotiche e horrorifiche intercalate a partiture ben congegnate e orchestrate di death, black e thrash (dove il primo, in forma mai troppo brutale, prevale sui secondi) prende il sopravvento, ma riuscendo, e qui sta la bravura dei Necrodeath, nel non finire dentro una precisa catalogazione, preferendo optare per un sound capace di imporsi per coesione, potenza e forza evocativa, con un groove maligno a fare da collante tra i brani e un sentore “Celtic Frost + Coroner + Voivod” che risulta salutare per la riuscita di ‘Draculea’. Un disco che consolida ulteriormente l’ottima reputazione della band.
Necrodeath
From Italia
Discography
2014 ? The 7 Deadly Sins
2011 - Idiosyncrasy
2011 - The Age Of Fear
2010 - Old Skull
2009 - Phylogenesis
2007 - Draculea
2006 - 100% Hell
2003 - Ton(e)s Of Hate
2002 - Black As Pitch
2002 - Fragments Of Insanity
2001 - Mater Of All Evil
1989 - Fragments Of Insanity
1987 - Into The Macabre