1. Sinner
2. Bodies
3. Tear Away
4. All Over Me
5. Reminded
6. Pity en
7. Mute
8. I Am
9. Follow
10. Told You So
11. Sermon
Songs
1. Sinner
2. Bodies
3. Tear Away
4. All Over Me
5. Reminded
6. Pity en
7. Mute
8. I Am
9. Follow
10. Told You So
11. Sermon
Eccole le uscite che mi piacciono, quelle che sanno proporre qualcosa di nuovo e rovinarti cerebralmente in modo definitivo, come i Drowning Pool che sono l’ultimissimo nome da stamparsi bene in mente. Mentre ‘Sinner’ gira nel mio lettore mi rendo conto di trovarmi di fronte una band che sa travolgere come poche quando preme l’acceleratore ma che ama anche rallentare e giocare con parti perverse, depresse e opprimenti dove si sente la notevole influenza dei Life Of Agony (come nella stupenda ‘Tear Away’). ‘Bodies’ e la title track scateneranno le vostre pulsioni violente e criminali mentre un lago di sangue si cospargerà attorno a voi come in un rito satanico durante la conclusiva ‘Sermon’. I Drowning Pool sono eccitanti, sconvolgenti, crudeli quanto basta per mettervi paura, la risposta a Endo (nelle parti più lente e malate) e Disturbed (per impatto) che aspettavamo e in definitiva un’altra golosa scoperta dell’America che non vuole dormire la notte. La rabbia vocale di Dave Williams vi sveglierà dal torpore in cui avete riposato per anni, le chitarre più devastanti che abbiate mai sentito (non per nulla sono texani... ehm Pantera docet) vi faranno a brandelli, come un incubo continuo ‘Sinner’ vi tormenterà con un solo scopo... uccidervi !! Jay Baumgardner (Orgy, Papa Roach), lasciando spazio agli imponenti stacchi vocali di Williams e inserendo parti elettroniche ‘disturbanti’, rende il tutto moderno e attuale ma i Drowning Pool avrebbero saputo come fare male anche dieci anni fa. Ci siamo... ‘Sinner’ ha finito di molestare il mio stereo e tra deliranti esplosioni di odio e atmosfere decadenti quello che rimane è solo un grandissimo debutto per una grandissima nuova band. Non provate a immergervi se non volete annegare davvero...