1. Goi, Rode, Goi! 06:15 2. Yarilo 02:30 3. Nevidal (The Wonder) 04:40 4. Na Moey Zemle (In My Land) 15:09 5. Pritcha (The Parable) 00:55 6. V Tsepiakh Drevney Tainy (In Chains Of Ancient Mystery) 06:24 7. Tropoiu Nevedannoi (On The Unknown Trail) 06:24 8. Liki Bessmertnykh Bogov (Faces Of Immortal Gods) 05:18 9. Kolo Navi (Kolo Of Nav) 04:17 10. Korochun 02:12 11. Pamiat (The Memory) 05:46 12. Kupalets 02:52 13. Arkona 06:37 14. Nebo Hmuroe, Tuchi Mrachniye (Sullen Sky Lurid Clouds) 10:27
Songs
1. Goi, Rode, Goi! 06:15 2. Yarilo 02:30 3. Nevidal (The Wonder) 04:40 4. Na Moey Zemle (In My Land) 15:09 5. Pritcha (The Parable) 00:55 6. V Tsepiakh Drevney Tainy (In Chains Of Ancient Mystery) 06:24 7. Tropoiu Nevedannoi (On The Unknown Trail) 06:24 8. Liki Bessmertnykh Bogov (Faces Of Immortal Gods) 05:18 9. Kolo Navi (Kolo Of Nav) 04:17 10. Korochun 02:12 11. Pamiat (The Memory) 05:46 12. Kupalets 02:52 13. Arkona 06:37 14. Nebo Hmuroe, Tuchi Mrachniye (Sullen Sky Lurid Clouds) 10:27
Mi scuseranno i gentili interlocutori della Napalm Records così come i membri di questa formazione russa attiva da sette anni e dedita a un pagan folk metal quanto mai standardizzato e ripetitivo ma l"esperienza in questo settore mi insegna che ci sono dei gruppi di primo ordine, gruppi di secondo ordine, addirittura di terzo e pure gruppi che non meritano di essere pubblicati. Adesso, senza avercela con gli Arkona, si fa veramente fatica a capire se "Goi, Rode, Goi!" meritasse di essere rilasciato viste la totale incapacità di proporre qualcosa di originale o perlomeno interessante. Le “strimpellate” di Masha Arhipova e compagni di ventura sono difatti quanto mai sconclusionate, prive di alcuna direzione e del tutto fastidiose anche nella penuria a livello di arrangiamenti e produzione quando invece, nello stesso campo, abbiamo assistito in tempi recenti all"esplosione o alla conferma di diverse entità sonore eccitanti. Non si salva niente di questo album e sarebbe ipocrita tentare di essere accondiscenti nei confronti di una band che arrivata al quinto lavoro in studio dovrebbe sul serio riflettere.