Sapevano tutti benissimo, addetti ai lavori e non, che la parabola degli Ufomammut avrebbe prima o poi raggiunto il suo apice, un grandioso emolumento per anni trascorsi a reggere uno scenario underground dato per smarrito e inconsistente. "Eve" è il loro disco più floydiano, quello dove si percepisce maggiormente l"eco disorientante di Syd Barrett e forse il più accessibile della loro carriera. Senza dubbio cominciare un disco con un brano di quattordici minuti non è quanto ci si attenda da un gruppo che desidera puntare alle classifiche e in questo i piemontesi non stupiscono. Le litanie hard rock/psych/doom costruite da Poia (chitarra, synth), Urlo (basso, voce, synth, effetti) e Vita (batteria, synth) si elevano a livelli mai raggiunti in precedenza e le visioni da loro generate disturbano, attraggono, esaltano e ammutoliscono. "Eve" non è solamente la fusione tra "Lucifer Songs" e "Idolum". E" qualcosa di più. E" un diabolico soffio teso a scacciare gli ultimi rimasugli di polvere su antichi reperti che ci aiuteranno a capire un po" meglio dove sta andando a finire il mondo. E" un macigno che cade dall"alto e precipita, collassa, irrompe sulla superficialità di coloro non hanno niente da dire e trasmettere. E" un groviglio di suoni, potenti, bizzarri, analogici e vorticosi che vi separeranno per quarantacinque minuti circa dall"angosciante realtà e vi condurranno all"inattesa pace dei sensi. Infine ci troviamo di fronte ad uno dei più eccitanti artwork dell"anno ma d"altra parte Malleus parla da solo.
Divine dark soul realized the real spell of it all