1. Sometimes 2. Breakerfall 3. Corduroy 4. Hail Hail 5. Animal 6. Dissident 7. Grievance 8. Nothing as It Seems 9. Given to Fly 10. Even Flow 11. Daughter 12. Untitled 13. MFC 14. Habit 15. Betterman 16. Present Tense 17. State of Love and Trust 18. Rearviewmirror 19. Brain of J. 20. Do the Evolution 21. Light Years 22. Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town 23. Last Kiss 24. Once 25. Soon Forget 26. Yellow Ledbetter
Songs
1. Sometimes 2. Breakerfall 3. Corduroy 4. Hail Hail 5. Animal 6. Dissident 7. Grievance 8. Nothing as It Seems 9. Given to Fly 10. Even Flow 11. Daughter 12. Untitled 13. MFC 14. Habit 15. Betterman 16. Present Tense 17. State of Love and Trust 18. Rearviewmirror 19. Brain of J. 20. Do the Evolution 21. Light Years 22. Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town 23. Last Kiss 24. Once 25. Soon Forget 26. Yellow Ledbetter
A soli due anni dalla pubblicazione di ‘Live In 2 Legs’ i Pearl Jam, che da sempre amano sovvertire le regole del mercato, decidono di stampare su doppio CD ognuna delle 25 date del tour europeo terminato da poco (ovviamente esclusa Roskilde dove il destino ha voluto che nove spettatori rimanessero uccisi schiacciati dalla folla). Una mossa che vuole rappresentare una sfida ai bootleg e che farà impazzire i collezionisti che vogliono avere proprio tutto dei loro idoli anche perché i concerti sono uno più bello dell’altro e la scelta dei pezzi è sempre diversa e comprende una serie di cover e b-sides da non perdere. Ho scelto di parlarvi della data di Glasgow perché a mio avviso la band si è espressa a livelli divini ma fantastica (chi era presente non sa le deve fare scappare) è pure la registrazione all’Arena di Verona (una delle due date italiane del gruppo di Seattle assieme a Milano) con una scaletta di pezzi che non sembra mai dover dire la parola fine. Si parte con ‘Sometimes’, Eddie Vedder canta (come al solito) da Dio, Matt Cameron (scelta azzeccatissima quella del vecchio Soundgarden) è una furia e tutto fila liscio fin dall’inizio. ‘Hail Hail’, ‘Animal’ e ‘Dissident’ scaldano la folla mentre ‘Nothing As It Seems’ e ‘Given to Fly’ mettono a nudo la recente fase riflessiva della band. La prima parte del concerto vede scorrere anche classici come ‘Even Flow’, ‘Daughter’ e ‘Betterman’ che rimangono inalterate con la loro bellezza nel tempo e si chiude con ‘State Of Love And Trust’. Una favolosa ‘Rearviewmirror’ seguita da ‘Brain Of J’ e ‘Do The Evolution’ tratte dall’ottimo ‘Yield’ illuminano l’inizio del secondo CD che prevede versioni dilatate con jam improvvisate su due piedi che testimoniano (se ce ne fosse bisogno) l’incommensurabile talento di una band che sfida se stessa pubblicando così come sono le registrazioni di tutto il tour europeo (come se non sbagliassero mai). La parola fine la mette ‘Yellow Ledbetter’ e un senso di vuoto pervade la stanza. Certe volte basta poco per essere felici, un piccolo cartone con solo i titoli delle canzoni, una confezione minimale per un vero tesoro...