Due passi indietro e poi tre avanti per i Bullet For My Valentine. ‘Fever’ è un album che procede a tracce alterne, nel pieno rispetto del trend discografico del gruppo gallese. Dopo il glorioso esordio di ‘The Poison’ ed il mediocre ‘Scream Aim Fire’, si può finalmente parlare di un incipit di maturazione compositiva, tuttavia ancora ben lungi dall’ultimarsi. Ballate raccapriccianti (‘A Place Where You Belong’ e ‘Bitterseet Memories’) si incrociano, si scontrano e, infine, soccombono sotto i colpi dei pezzi più aggressivi (‘Pleasure And Pain’ su tutti), certamente più ispirati. E’ in questi che si manifesta tutto il potenziale di una band votata per indole alla rissa più che ai momenti emotional, dove la tecnica sempre più sopraffina entra nella scia devastante dei ‘Trivium’ in modalità ‘Shogun’, e con una volata perdifiato taglia con successo il traguardo costituito dalla soddisfazione delle nostre intime aspettative, il quale, per lunghi momenti, era sembrato purtroppo irraggiungibile da una ciurma addormentata e dal suo capitano Matt Tuck poco ispirato. Ci aspettiamo più costanza per un capolavoro alla prossima manche.