01. A Shrine To Madness 02. Moonlight Equilibrium 03. On Stirring Seas Of Salted Blood 04. Conspiring With The Damned 05. The Window 06. Carbonized In Cruciform 07. Den Of The Picquerist 08. Malenchanments Of The Necrosphere 09. The Grave Robber's Work 10. The Raven 11. Great Burning Nullifier 12. Blood In The Ink
Songs
01. A Shrine To Madness 02. Moonlight Equilibrium 03. On Stirring Seas Of Salted Blood 04. Conspiring With The Damned 05. The Window 06. Carbonized In Cruciform 07. Den Of The Picquerist 08. Malenchanments Of The Necrosphere 09. The Grave Robber's Work 10. The Raven 11. Great Burning Nullifier 12. Blood In The Ink
Esattamente come e' stato molto difficile recensire 'Illud Divinum Insanus' dei Morbid Angel e' al contrario di una semplicita' disarmante parlare del nuovo full lenght dei Black Dahlia Murder. Il gruppo proveniente dal Michigan ha dato alle stampe il migliore capitolo della propria discografia e concesso alla Metal Blade un'occasione strepitosa di rilanciare una scena americana avulsa da qualunque tentativo di innovazione. Il songwriting e' di una spanna superiore a quello di 'Deflorate', la produzione e' piu' pulita e capace di illuminare le dinamiche, il lavoro sulla voce e' spaventoso e non si e' mai sentita un'alternanza tra scream e growl del genere ma soprattutto il presente e' un album che seppellisce qualunque tentativo di catalogazione. Nessuno abbia il coraggio di nominare qualunque pseudo categoria del metal o dell'hardcore perche' potrei reagire come l'omicida seriale di 'The Window'. Anticipato da 'Moonlight Equilibrium' e 'Conspiring The Damned' il disco svela un tessuto chitarristico e ritmico da fare impallidire i colleghi piu' presuntuosi e quando gli assoli di Brian Eschbach hanno terminato di sezionarci la ruvida pelle tocca a Shannon Lucas martellarci i timpani con stacchi percussivi imbarazzanti per originalita' e rapidita' esecutiva. Mark Lewis ha saputo conciliare tutto questo in dodici canzoni esaltanti, irrequiete, nervose, dotate di un impatto devastante ma anche capaci di ritagliare spazi melodici di assoluto spessore. 'Malenchanments Of The Necrosphere' e 'Blood In The Ink' sono altri passaggi monumentali di un masterpiece che pompa il cuore fino a provocare scompensi cardiaci irrecuperabili.