-Core
Ex Lives
Every Time I Die
Epitaph
Pubblicato il 01/03/2012 da Lorenzo Becciani
Songs
1 Underwater Bimbos From Outer Space
2 Holy Book of Dilemma
3 A Wild, Shameless Plain
4 Typical Miracle
5 I Suck (Blood)
6 Partying Is Such Sweet Sorrow
7 The Low Road Has No Exits
8 Revival Mode
9 Drag King
10 Touch Yourself
11 Indian Giver
12 Grudge Music
13 Business Casualty
14 Starve an Artist, Cover Your Trash
Songs
1 Underwater Bimbos From Outer Space
2 Holy Book of Dilemma
3 A Wild, Shameless Plain
4 Typical Miracle
5 I Suck (Blood)
6 Partying Is Such Sweet Sorrow
7 The Low Road Has No Exits
8 Revival Mode
9 Drag King
10 Touch Yourself
11 Indian Giver
12 Grudge Music
13 Business Casualty
14 Starve an Artist, Cover Your Trash
Un disco pazzesco quello con cui i newyorkesi si riaffacciano sul mercato a tre anni di distanza da 'New Junk Aesthetic'. Il video di 'Underwater Bimbos From Outer Space' aveva reso bollente l'attesa di queste undici tracce ma in tutta sincerità non potevamo immaginare un'evoluzione del genere. Non solo 'Ex Lives' dispone dell'ascoltatore esattamente come se si trovasse sotto palco e Keith Buckley potesse prenderlo a schiaffi liberamente ma il songwriting si è evoluto evitando di cadere nelle iper-produzioni frenetiche del metalcore moderno e sviluppando un suono del tutto particolare. La difficoltà con cui riuscivamo a catalogare gli Every Time I Die adesso viene utilizzata per affondare i colpi, spiazzare gli addetti ai lavori e distinguersi nella melma di uscite del settore. Il passaggio a Epitaph e la produzione di Joe Barresi, che ricordiamo al fianco di Tool e Kyuss, erano segnali da cogliere anche se appariva improbabile doversi districare in trame ancora più oscure di quelle delineate in passato. Invece il collettivo ha allungato il passo, ha saputo stigmatizzare quanto ottenuto in carriera e tracce quali 'A Wild, Shameless Plain', 'I Suck (Blood)' e 'Drag King' parlano da sole. Sembra di ascoltare un mix tra Mudvayne e Blood Brothers. Il loro impatto è devastante, le chitarre di Jordan Buckley e Andy Williams regalano riff che farebbero invidia a Lamb Of God e Meshuggah ma le dinamiche non vengono intaccate minimamente e il divertimento è assicurato. 'Partying Is Such Sweet Sorrow' recupera il groove di 'The Big Dirty' mentre l'accoppiata formata da 'The Low Road Has No Exits' e 'Revival Mode' riporta alla memoria la freschezza di 'Hot Damn!'. Il nuovo arrivato Ryan Leger picchia come un ossesso sui tamburi e il loop è solamente iniziato.
Every Time I Die
From USA

Discography
Last Night in Town (2001)
Hot Damn! (2003)
Gutter Phenomenon (2005)
The Big Dirty (2007)
New Junk Aesthetic (2009)
Ex Lives (2012)
From Parts Unknown (2014)
Low Teens (2016)
Radical (2021)