Ho letto in giro che questa sarebbe una release per soli fans. Con tutto il rispetto 'Best.Live' non si toglie dallo stereo e quindi ben vengano pubblicazioni di questo tipo. Steve Hogarth non è certo timido, comincia ad ammaliare l'ascoltatore con 'The Invisible Man' e da quel momento non ce n'è per nessuno, si viene letteralmente travolti dalla magia di un gruppo che ha resistito allo scorrere del tempo senza perdere un'identità precisa. Chi scrive addirittura preferisce la seconda era ma qualunque opinione verrà soddisfatta con venti tracce che si muovono un tracciato rigoroso senza trascurare nulla. Le registrazioni di 'Best.Live' vanno dal 2003 al 2011 e le versoni di 'That Time Of The Night (The Short Straw)', 'Warm Wet Circles' e 'Neverland' rappresentano manna dal cielo per tutti gli appassionati di progressive. L'eleganza della chitarra di Steve Rothery emerge anche nei brani più recenti che non celano l'ispirazione dei Radiohead volgendo lo sguardo verso territori più estesi. E' sempre il cantato a guidarci per mano tra arrangiamenti raffinati ('This Train Is My Life' e 'Out Of This World') e passaggi melodici di pregevole fattura ('Beautiful' e 'Man Of A Thousand Faces'). Quello che rimane è un sogno ad occhi aperti stupendamente riflesso nel libretto fotografico che accompagna i due dischetti. In attesa delle prossime mosse in studio una testimonianza di classe unica.