The Raven That Refused To Sing (And Other Stories)
Steven Wilson
Kscope - Audioglobe
Songs
1. Luminol
2. Drive Home
3. The Holy Drinker
4. The Pin Drop
5. The Watchmaker
6. The Raven that Refused to Sing
Songs
1. Luminol
2. Drive Home
3. The Holy Drinker
4. The Pin Drop
5. The Watchmaker
6. The Raven that Refused to Sing
Senza svelare troppi piani ho viaggiato molto per il compositore inglese in questi ultimi mesi. Non solo interviste ma un'attenta analisi di quelli che sono stati i luoghi della crescita come artista e nei quali si è costruita lentamente una spaventosa consapevolezza nei propri mezzi. Questo mi ha portato diverse volte a Londra, a Tel Aviv e tra poco mi vedrà partire per il Messico e la California. Proprio nello stato simbolo della West Coast è nato il terzo lavoro solista del leader di Porcupine Tree e Blackfield che ha scelto un ambiente di registrazione totalmente nuovo affidandosi alle cure di Alan Parsons, personalità unica in passato all'opera su dischi come 'Abbey Road' dei Beatles oppure 'Atom Heart Mother' e 'Dark Side Of The Moon' dei Pink Floyd. Al suo fianco musicisti fidati come il batterista Marco Minnemann, il bassista Nick Beggs ed il sassofonista Theo Travis ma anche nuovi ingressi quali Adam Holzman ? figlio di Jac Holzman proprietario della Elektra Records e tastierista jazz di spessore assoluto già su 'Get All You Deserve' ? e Guthrie Govan talentuoso chitarrista di cui sentiremo molto parlare. Con questa formazione sono state completate sei tracce in grado di rappresentare una solida alternativa alle divagazioni trip hop di 'Insurgentes' ed al sognante rock progressivo intinto nella fusion di 'Grace For Drowning'. In questi anni le esperienze dal vivo si sono susseguite ed è stato portato a termine un progetto rivolto al passato come Storm Corrosion. Qualcuno avrebbe potuto quindi attendersi ulteriori omaggi crimsoniani o soluzioni retrograde atte a marcare in modo indelebile la passione per quei suoni che tanto ha amato restaurare su commissione. Niente di più lontano dalla verità perché 'The Raven That Refused To Sing' possiede più anime, si svolge secondo ritualità imprevedibili e mostra una visione globale molto più ampia di quello che si possa credere. Ondate di psichedelia anni settanta, lezioni prog, corposi stacchi jazz, elettronica, tesoro analogico e supporto digitale si mettono a servizio degli appassionati trasversali di musica. Quelli che non chiudono la mente dinnanzi all'esigenza di scoprire nuove sonorità o compiere una ricerca che inizialmente può apparire faticosa. Il destino vuole che 'Luminol', anticipata nei mesi scorsi e già conosciuta dal pubblico, risulti la composizione più standard dell'album con spessi strati di mellotron e palesi retaggi dei Caravan. Quello che accade in seguito è però difficilmente esplicabile a parole. 'Drive Home' e cita 'Lightbulb Sun' e 'Deadwing', qualcosa dei No-Man e disegna una linea melodica avvincente del quale sarà impossibile liberarsi. 'The Holy Drinker' e 'The Pin Drop' sono il buio e la luce. Il vuoto e l'immensità'. Due brani che chiariscono al di sopra di qualunque dubbio le qualità orchestrali di un protagonista dei tempi moderni. Il genio di Steven Wilson emerge fragoroso, voluminoso, quasi imbarazzante nel confronto con altri colleghi. I due episodi conclusivi, 'The Watchmaker' e la title track, sono l'apoteosi di una formula che non prevede distorsioni di pensiero, di un crescendo floydiano che vi trascinerà verso l'assoluto.
Steven Wilson
From UK
Discography
Insurgentes (2008)
Grace for Drowning (2011)
The Raven That Refused to Sing (And Other Stories) (2013)
Hand. Cannot. Erase. (2015)
4 1/2 (2016)
To The Bone (2017)
The Future Bites (2021)
The Harmony Codex (2023)