-Core
13
Black Sabbath
Vertigo/Universal
Pubblicato il 09/06/2013 da Emanuele Biani
Songs
1. End of the Beginning
2. God Is Dead?
3. Loner
4. Zeitgeist
5. Age of Reason
6. Live Forever
7. Damaged Soul
8. Dear Father
Songs
1. End of the Beginning
2. God Is Dead?
3. Loner
4. Zeitgeist
5. Age of Reason
6. Live Forever
7. Damaged Soul
8. Dear Father
'13' è un album imbarazzante. Sicuramente non per i suoi autori, che potrebbero anche incidere il disco più osceno della storia continuando a chiamarsi comunque Ozzy Osbourne, Tony Iommi e Geezer Butler. I Black Sabbath, nientemeno. Un sodalizio rinnovato che è stato il sogno proibito per almeno tre generazioni di rockers e che oggi, da quando le reunion eccellenti sono prassi consolidata di un mercato discografico agonizzante, finisce per suscitare soprattutto la diffidenza del pubblico e la perplessità della critica. Oltre all'imbarazzo, certo, quello provato dall'ascoltatore medio che dovrebbe biasimare un disco di mestiere con tutte le caratteristiche dell'autocompiacimento referenziale, ma che invece non può fare a meno di canticchiare le trame basilari degli accordi e magari battere il piede a tempo. Tanti preamboli per esprimere un concetto semplicissimo: '13' è proprio l'album che tutti si aspettavano dall'annuncio ufficiale della sua registrazione, un'opera che si ricollega direttamente al primo decennio di carriera della band, riesumando senza vergogna le melodie catacombali di Iommi, le cantilene spettrali di Ozzy e le pulsazioni arcigne di Geezer. Il tutto, ovviamente, facendo finta d'ignorare che nel frattempo sono trascorsi trentacinque anni e che, a prescindere dalle innumerevoli tendenze avvicendatesi in un periodo così lungo, l'influenza dei Black Sabbath è sempre stata una costante fondamentale per qualsiasi musicista si sia cimentato nella nobile arte dell'heavy metal. È risaputo, il nero non passa mai di moda. Rick Rubin ed il suo staff faraonico devono averlo tenuto ben presente nel momento cruciale di ottenere il massimo risultato da tre anziani gentlemen alle prese con problemi psicofisici anche molto gravi, ed in questa chiave va interpretata l'assoluta rinuncia a qualsiasi genere di rischio, che si risolve nel citazionismo sistematico dei grandi classici della band, per l'occasione scomposti, mescolati e spudoratamente ricostruiti con una competenza filologica davvero inattaccabile. Insomma, per chiunque sia cresciuto coi primi sei capolavori del Sabba Nero - o li abbia recuperati prima che diventassero meravigliosi pezzi d'antiquariato - '13' rappresenterà una caccia al tesoro tutto sommato divertente ed a tratti anche esaltante, ma volendo giudicare l'album con un minimo distacco emotivo, il paragone più calzante è un'anacronistica creatura di Frankenstein assemblata con grande rigore scientifico ma ben poca anima. Nei prossimi mesi scopriremo se la fatidica scossa di chitarra elettrica avrà fatto scoccare la scintilla vitale o meno.
Black Sabbath
From UK

Discography
1970 - Black Sabbath
1970 - Paranoid
1971 - Master of Reality
1972 - Black Sabbath, Vol. 4
1973 - Sabbath Bloody Sabbath
1975 - Sabotage
1976 - Technical Ecstasy
1978 - Never Say Die!
1980 - Heaven and Hell
1981 - Mob Rules
1983 - Born Again
1986 - Seventh Star
1987 - The Eternal Idol
1989 - Headless Cross
1990 - Tyr
1992 - Dehumanizer
1994 - Cross Purposes
1995 - Forbidden
2013 - 13