01. Kissing Is Chaos - 02. Oh Well - 03. The Barnacle Beach - 04. Getting The Clicks Out Of Our Hearts - 05. It Was Bliss! - 06. The Marriage Funeral Man - 07. To The North - 08. Sparrow You Will Fly - 09. Blinded By Noise - 10. The Second Week Of Summer - 11. Two Cities, Two Growths - 12. Rooms - 13. Ice In The Origin - 14. Girl Understanding Song - 15. We Please The Night, Drama
Songs
01. Kissing Is Chaos - 02. Oh Well - 03. The Barnacle Beach - 04. Getting The Clicks Out Of Our Hearts - 05. It Was Bliss! - 06. The Marriage Funeral Man - 07. To The North - 08. Sparrow You Will Fly - 09. Blinded By Noise - 10. The Second Week Of Summer - 11. Two Cities, Two Growths - 12. Rooms - 13. Ice In The Origin - 14. Girl Understanding Song - 15. We Please The Night, Drama
A due anni dall’esordio ‘Dance A While, Upset’ e dopo una fitta agenda di concerti sparsi tra Nordamerica, Europa ed Italia, i Settlefish tornano alla ribalta grazie a ‘The Plural Of The Choir’. La prima esperienza era completamente autoprodotta in un piccolo studio bolognese per conto di Deep Elm Records: mesi di duro lavoro che hanno portato ad un ottimo risultato in termini di qualità e ricerca degli arrangiamenti ideali. Per questo secondo lavoro i Settlefish si sono affidati alle cure di Brian Deck (produttore di Modest Mouse, Iron & Wine e Califone) ed al supporto logistico dell’etichetta indipendente bolognese Unhip. Un salto di qualità: meno responsabilità dirette in fase di registrazione, più tranquillità per la fase compositiva, un bagaglio di esperienza in più capace di far progredire il suono della band. Ed infatti gli effetti benefici si sentono: l’atmosfera brumosa ed oscura che aleggiava su ‘Dance A While, Upset’ viene stemperata con tonalità più leggere e vivaci; le malinconie post-rock e le accelerazioni lasciano spazio più volentieri a sprazzi di ottimismo indie-rock. Le canzoni si accorciano drasticamente, diventano meno ’pensate’ e più immediate, non perdendo nulla in termini di qualità di esecuzione ed originalità. L’interpretazione di Jonathan Clancy mantiene il suo tasso di trascinante emotività diventando più matura; i testi sono meno ermetici che in passato. Il suono di ‘The Plural Of The Choir’ perde qualcosa in termini di urgenza espressiva ma acquista alla grande in fruibilità e godibilità. Non avevamo dubbi sulle qualità di questi ragazzi; quest’album, oltre a confermarle, ci spinge a credere che probabilmente il loro enorme talento ci riserverà ancora grandi sorprese.