Il culmine di negatività artistica raggiunto con 'Ricoveri Virtuali E Sexy Solitudini' viene archiviato con un album che ha necessitato di quasi due anni di lavoro. Non più catartici come una volta, i piemontesi hanno recuperato l'ispirazione che li ha resi un diamante puro nella bigiotteria di bottega che è il nostro panorama musicale e dimostrano quindi di meritare ancora lo spassionato interesse del pubblico per una ricerca sonora ineluttabile e l'elitarietà dell'impianto lirico. Da qualche tempo si ha però l'impressione che il gruppo sia frenato, incapace di raggiungere quei livelli di emotività violenta che caratterizzarono non solo gli esordi ma anche le uscite agli inizi dello scorso decennio. Da bravi artigiani della canzone ci regalano arrangiamenti raffinati come 'Il Genio (L?Importanza Di Essere Oscar Wilde)' e 'Solstizio' che riportano alla memoria il periodo tra 'Cometa' e 'Senza Peso'. Riescono a toccare le giuste corde anche con 'Catastrofe' probabilmente il pezzo più vicino al lirismo di 'Uno'. Un'eleganza a dir poco sfacciata eppure qualcosa gira a vuoto. 'Osja, Amore Mio' sembra provenire da un album dei C.S.I. ed il noise di 'Senza Rete' non possiede il cinismo di una volta. Le doti di 'Seduzione' sono sempre spiccate ma le muse di riferimento hanno passato un po' il tempo e ritrovarci al cospetto di un compromesso estetico non ci soddisfa pienamente. In chiusura alcune citazioni dell'autore del Ritratto di Dorian Gray che Cristiano Godano ha utilizzato nel suo blog sul Fatto Quotidiano. Credo si addicano terribilmente al caso. ?Quando una società o una gran parte di essa, o un governo di qualsiasi specie, cerca di dettare all?artista ciò che egli deve fare, l?arte scompare interamente o diventa stereotipata, o degenera in una bassa e ignobile forma di mestiere. L?arte è l?espressione più intensa di individualismo che il mondo abbia conosciuto. L?arte non può mai cercare di essere popolare. E? il pubblico che deve cercare di diventare artistico.?