Per il sottoscritto questo potrebbe già essere il disco pop dell'anno. Eppure del pop che siamo abituati a conoscere le quattro monelle ormai hanno veramente poco. Il clamore suscitato da 'The Fool' sembra infatti averle spinte a distaccarsi dall'ambiente musicale, fascinoso ma anche estremamente pericoloso, e ricercare una spiritualità profonda dalle parti del Joshua Tree. Acidi, psichedelia, voragini sonore che improvvisamente contrastano con l'approccio compositivo delle losangeline creando quelle dissonanze che rendono imperdibili le tracce in questione. 'Warpaint' è un flusso di coscienza stracolmo di ambiguità e corpose linee melodiche rese sacre dal tocco magico di Flood e Nigel Godrich. Si passa da echi ottantiani di New Order e Depeche Mode a stacchi dark ambient per poi ritrovarsi con Emily Kokal che sfiora l'r&b e l'hip hop oppure cita Lykke Li in 'Disco//very'. 'Love Is To Die' e 'Feeling Alright' arrivano al dunque e lo fanno in maniera ferale, il trip hop di 'Hi' esprime il desiderio di guadagnare un profilo cinematografico più distintivo e con il passare dei minuti Theresa Wayman, Jenny Lee Lindberg e Stella Mozgawa sfilano quasi fossero sulla passerella di un atelier di moda. Provate a toglierlo dallo stereo se ci riuscite.