Il problema per un recensore accanito come il sottoscritto sono dischi come questo che si impongono nello stereo e causano un ritardo cosmico nell'analisi delle altre uscite del momento. Ditemi voi come faccio a togliere 'Devil Seed'. Impossibile. ?Real metal for true bastards? affermano gli svedesi. Io so soltanto che il mix tra Judas Priest e Iron Maiden è ancora irresistibile ed il guitar work di Niklas Stålvind superbo. Si parte fortissimo con il singolo 'Shark Attack' e il creepy mood di 'Skeleton Woman'. Due chorus da urlo e chitarre/basso/batteria che suonano come dio comanda. La bellezza dei Wolf è che puoi abbassare o alzare il volume quanto vuoi ed il risultato sarà sempre di una potenza e di una epicità uniche. Grande merito risiede nel songwriting ed il resto è compito di Jens Bogren che ormai è un nome tutelare per tutto quello che proviene dal Nord Europa. Ai suoi Fascination Street sono state assemblate undici tracce vigorose, maestose, solenni eppure dotate di grande dinamismo live. 'Surgeons Of Lobotomy' e 'My Demon' evocano Metal Church e Mercyful Fate, 'Frozen' è l'episodio più prossimo al precedente lavoro in studio e 'Killing Floor' una chiusura ?assassina?. L'apice è comunque 'The Dark Passenger' che cita Dexter Morgan ed i delitti del macellaio di Bay Harbor con un riffing pazzesco. Questi sono i Wolf. Questo è 'Devil Seed'. Un ulteriore passo in avanti per una band retrograda e fantastica da consumare di ascolti con i recenti full lenght di Enforcer e Black Trip.