-Core
Mutations
Obake
RareNoise
Pubblicato il 04/12/2014 da Gabriele Oltracqua
Songs
01. Seven Rotten Globes
02. Seth Light
03. Transfiguration
04. Thanatos
05. Second Death Of Foreg
06. Burnt Down
07. M
08. Infinite Chain
Songs
01. Seven Rotten Globes
02. Seth Light
03. Transfiguration
04. Thanatos
05. Second Death Of Foreg
06. Burnt Down
07. M
08. Infinite Chain
Parlare degli Obake non è facile. Perche è una band in cui militano eminenze grigie dell'avanguardia musicale europea, signori che hanno fatto scuola sperimentando, mettendosi sempre in gioco, azzardando con l'originalità e la classe, andando incontro all'ignoto facendoselo amico e confidente. Gli Obake sono Eraldo Bernocchi, Lorenzo Esposito Fornasari, Colin Edwin e Balazs Pandi. Non chiedete al primo che passa chi sono. Non chiedetevelo è basta. Se non li conoscete non siete degni di ascoltare musica. E di un certo livello anche. 'Mutations' è il secondo album, dopo l'omonimo di tre anni fa. 'Mutations' apporta dei leggeri cambiamenti nell'apparato stilistico degli Obake. Apparato che questa volta si fa più ectoplasmatico e mellifluo. L'effetto sorpresa delle continue sospensioni ritimiche e degli amaglianti richiami rumoristici è calibrato questa volta in modo più potente, preciso e caustico. L'album ha una sua dimensione più spessa nel suono e nella produzione ed anche nella personalità unica delle singole canzoni. Trascende ogni tipo di divagazione che non sia stata creata per colpire fisicamente e mentalmente l'ascoltatore. 'Mutations' è la prova costante e quindi variabile impazzita, che le mode sono fatte per essere distrutte. Le elude e se ne fa beffe. Il doom delle chitarre di Eraldo Bernocchi è annichilito e soffocato da stridenti riff noise core e non sembrano suonati da una sei corde. Le linee di basso di Colin Edwin (se non sapete il suo trascorso non siete degni e basta) disegnano paesaggi sonori che sfociano nel prog più lisergico che insieme all'impeto ritmico spezzato e schizoide di Balazs Pandi, costruiscono lo scheletro d'acciaio e titanio dell'album. La voce di Lorenzo Esposito Fornasari è appunto mutevole, cangiante, umorale ed interpreta. Interpreta ogni secondo, ogni battuta, ogni salto emotivo ed armonico con passione viscerale e sentimento puro e limpido. La sua prova è superlativa come estremi ed alieni sono gli arrangiamenti di elettronica. Un disco che non è solo da ascoltare ma da vivere . Un disco che è il manifesto della nuova sperimentazione rock e l'approdo di un avanguardia che ci auguriamo, grazie agli Obake ed a pochi altri in Italia, divenga una realtà tangibile. Mutazione per divenire altro e tutto, in simbiosi con la bellezza di quest?opera.
Obake
From Italia

Discography
Obake (2011)
Mutations (2014)