Quante volte abbiamo ascoltato questo album? Quante volte abbiamo ascoltato questo suono, questa produzione, la voce, gli stacchi ritmici, le chitarre e quante volte abbiamo esclamato: ?Ma questi sono i Soilwork?? Penso che sia accaduto un migliaio di volte almeno. La scena melodic death svedese sforna centinaia di dischi fotocopiando l?inprint ed i clichè che hanno reso grande questa corrente musicale. I Faithful Darkness fanno parte di questa corrente e con il loro terzo album , si accodano ad essere il mille più uno. ?Archgod? suona pedissequamente come un qualsiasi album dei Soilwork o degli ultimi In Flames senza però avere l?originale ferocia dei primi e la singolare tamaraggine post metal-core dei secondi. Le tredici tracce di ?Archgod? non sono neppure quella gran pagliacciata. Anzi. Scorrono veloci, tra stop and go, melodia ricercata ed una furia thrash cara appunto ai già citati autori di 'A Predator's Portrait' ed ai Darkane. Manca l?imprevedibilità ed un pizzico di personalità ed alla lunga dopo un po?la noia la fa da padrone. Gli svedesi così facendo rischiano di far sopravvivere la loro carriera nell?anonimato più oscuro creando musica e dischi senza correre rischi e senza una giusta dose di originalità che non guasterebbe. Una band ed un album che potrà interessare a chi è un maniaco di queste sonorità. Epigoni senza infamia e senza lode.