Seconda fatica in studio in dodici anni di attività per i transalpini che propongono un mix adulto tra doom e post hardcore con retaggi di Torche, Helmet e Quicksand. La band di Nantes non è certo di prima categoria ma sembra trovarsi a proprio agio sia quando decide di immolarsi su territori più melodici sia quando prova a sperimentare un po’ di più. ‘Contrails’ è il pezzo che chiarisce nel migliore dei modi le influenze dei cinque mentre i riff di ‘Dcvr’ e ‘Doomed Drifters’ potrebbero attrarre anche gli appassionati di etichette come la Rise Above o la Svart. La produzione è stata affidata a Patrice Guillerme, che ricordiamo con Papier Tigre e Patriotic Sunday, mentre Carl Saff si è occupato del mastering. Il risultato è un album solido, con poche pecche, non certo originale ma in grado di trasmettere senza eccessive complicazioni quello che è lecito attendersi dal vivo. L’equilibrio tra rumore e tecnica viene mantenuto tale per tutta la durata e l’iniziale ‘Automatic Reset’ e la malinconica ‘Scheme’ si rivelano altre due tracce significative con le quali i due chitarristi e il batterista riescono a mettersi in mostra.