Un altro buon dischetto per i tedeschi che non spiccano per originalità e non saranno mai i primi della classe ma possono vantare una discografia ampia e una fanbase invidiabile. A livello di atmosfere e di suoni possiamo notare una spiccata preferenza per toni oscuri e cadenzati con i tipici breakdown metalcore che accrescono la tensione in attesa che Andreas Dörner faccia la differenza al microfono. Questo non sempre avviene ma c'è comunque una discreta continuità tra le tracce con alcuni passaggi che spiccano chiaramente sugli altri. E' il caso di 'Mein Schwarzes Herz', nella quale il cantato in lingua madre funziona maledettamente bene, e di 'Cristal Skies', che vede la presenza di Jamie Graham degli Heart Of A Coward. In 'The Ocean's Heart' troviamo invece Alissa White-Gluz degli Arch Enemy e nella epica 'Inferno' Zachary Britt dei Dreamer On Dreamer, di recente in tour proprio con Caliban e Bury Tomorrow. Nulla di trascendentale in ogni caso così come la produzione di Benny Richter (Emil Bulls, Moonspell) che avrebbe potuto essere più coraggiosa. Non bastano infatti minime divagazioni nel deathcore o nel djent per assicurare una varietà superiore ad una generazione che ormai è cresciuta. I tempi dello split con gli Heaven Shall Burn sono andati e prima o poi queste formazioni dovranno inventarsi qualcosa.