Anche stavolta gli svedesi si dimostrano uno dei gruppi metal del panorama europeo concedendo alle stampe un sesto full lenght che sfida l'apertura mentale dell'ascoltatore e lo costringe a prestare molta attenzione ad una multitudine di particolari. Il concept di 'Feathers & Flesh' è legato alla favola di una civetta che combatte perché il sole non cresca. Una storia tragica da cui si possano estrapolare molti insegnamenti e che conferma il bizzarro approccio di Johannes Eckerström che già in passato ci aveva presentato strani personaggi e loschi clown. I progressi più evidenti rispetto al passato sono a livello sonoro e la scelta di affidarsi a Sylvia Massy, un tempo al fianco di System Of A Down e Tool, si è rivelata azzeccata. Il basso esplode ad ogni pezzo e la voce del frontman è sempre in primo piano a dettare i ritmi della scaletta e rappresentare il maggiore spunto di varietà. 'For The Swarm' è uno dei pezzi più accessibili insieme a 'The Eagle Has Landed'. 'Fiddler's Farewell' richiama alla mente Alice Cooper mentre altri passaggi contengono elementi power o nu metal che potrebbero attrarre più fasce di pubblico. La realtà è che gli Avatar sono coraggiosi e non hanno paura di portare avanti le proprie idee, mischiano più generi e lo fanno con perizia tecnica assoluta. Chi ha amato 'Black Waltz' non rimarrà deluso.