Gli svedesi si mantengono a vette altissime anche quando pubblicano degli ep semplicemente per il fatto che hanno un concept preciso e lo seguono alla lettera senza scendere a compromessi. É per questo che nei momenti di crisi o nelle difficoltà incontrate da qualunque band sulla faccia della terra sanno sempre mostrare una caratura superiore. ‘Popestar’ riprende il discorso lasciato aperto da ‘If You Have Ghost’ proponendo una manciata di cover sensazionali con l’aggiunta di un inedito dello stesso livello delle tracce di ‘Meliora’. Si parte proprio con ‘Square Hammer’ caratterizzato da un coro che ti entra in testa dopo due minuti e da un massiccio uso di backing vocals che quasi mettono in secondo piano Papa Emeritus III. Non ci vuole molto a capire di chi sono quelle backing vocals ma l’autunno porta consiglio quindi buona fortuna. “Hiding from the light, sacrificing nothing..”, “Before the devil, that you’re on the square, that you’re on the level, that you’re ready to stand right here right now...” e tocca a ‘Nocturnal Me’ da ‘Ocean Rain’ degli Echo And The Bunnymen. Solidi riff, batteria solenne e atmosfere ancora più cupe dell’originale per un omaggio al post punk e alla neo-psichedelia dei primi anni ottanta oltre che ad una magnifica copertina. Nemmeno il tempo di immaginarsi i Nameless Ghoul condotti dal bizzarro leader sul fiume Caronte che scocca il turno di ‘I Believe’, la reprise più singolare non fosse altro perché i Simian Mobile Disco, almeno sulla carta, sono lontani anni luce dai Ghost. L’interpretazione di Papa Emeritus III e il tocco di Tom Dalgety la trasformano in una canzone suadente e allo stesso tempo dotata di un lugubre potere cinematico. Le gemme sono però alla fine del mini album. La prima è ‘Missionary Man’ degli Eurythmics di ‘Revenge’. Alzi la mano chi si ricorda del video con Annie Lennox in corsetto e mise sadomaso ed effetti speciali che adesso fanno sorridere ma allora erano avanti di almeno un lustro sulla concorrenza. “Well the missionary man, he’s got God on his side, he’s got the saints and apostles backin’ up from behind..” è un verso che si addice al profilo satanista degli autori di ‘Infestissumam’. La seconda è una gigantesca riproposizione di uno dei pezzi più belli degli Imperiet, formazione svedese che nella seconda metà degli anni ottanta ha regalato singoli come ‘Peace’ e ‘C.C. Cowboys’. La maestosa ‘Bible’, le cui tastiere sono state pompate all’inverosimile, è un tributo alla carriera di musicisti incredibili come Joakim Thåström, Anders "Stry" Sjöholm e Gunnar "Gurra" Ljungstedt che, una volta sciolti gli Ebba Grön, hanno scritto una pagina di storia della new wave nordica. Come sottolinea il titolo Papa Emeritus III è diventato una stella e qualcuno agli inferi si è già irritato. Presto verrà cambiato ma la speranza è che il rituale dei Ghost non venga a cessare visto che ormai ne siamo tutti dipendenti.