Senza dubbio non è una coincidenza il fatto che l'artista elettronica francese sia stata messa sotto contratto da One Little Indian ovvero l'etichetta che da trent'anni supporta l'opera di Björk. Questo perché nelle presenti dodici tracce l'influenza dell'autrice di 'Post' e ‘Homogenic' è spiccata. Manca il contatto con l'Islanda ma l'approccio è il medesimo con una percentuale di innovazione naturalmente minima. A colpire, oltre alla produzione di qualità di Matthew Herbert, la densità vocale di una musicista che cerca di imporsi percorrendo strade già battute ma mostrando una personalità notevole. L'imprevedibilità delle parti ritmiche ed il contrasto tra energia e introspezione mantengono elevato il grado di attenzione durante l'ascolto. L'ibrido tra dance d'avanguardia e pop potrebbe ricordare a tratti l'ultimo materiale di Olga Bell ma la visione di S A R A S A R A è più ispirati alla cultura mitteleuropea e semmai nordeuropea con legami riconducibili ai cataloghi di Erased Tapes e Denovali. 's u p e r n o v a' e 'e u p h o r i a' sono i momenti topici di una scaletta che affascina e percuote, abbraccia e sfugge di colpo, quasi si trattasse di un amore impossibile.