Sulla copertina del dodicesimo volume della compilation promossa dall'agenzia brasiliana si erge la scritta 'Metal Never Dies' e credo che questo proclama sia sufficiente a comprendere le intenzioni che si celano dietro al progetto. Il materiale offerto è piuttosto eterogeneo e non va giudicato a mio parere nel suo complesso ma per gli spunti che offre e che in passato hanno offerto compilation storiche come quelle di etichette del calibro di Metal Blade, Nuclear Blast e Roadrunner. Si passa da qualche nome conosciuto come i thrasher giapponesi Alice In Hell, gli As Do They Fall che giocano in casa e prestano l'eccellente 'Burn' e gli americani The Holy Pariah. Tra le numerose realtà sconosciute spiccano i Cavera, che con 'Controlled By The Hands' citano chiaramente gli Anthrax del periodo con John Bush, i canadesi Statue Of Demur, che miscelano old school death e mathcore con ragguardevole perizia tecnica, e gli italiani Wild Child. Questi ultimi mostrano devozione ai valori del metal anni ottanta e impreziosiscono i due riff portanti di 'You And The Snow' con atmosfere epiche e un arrangiamento potente. In tempi di internet, leak scellerati e tanta incertezza imbattervi in qualche nuovo nome underground non potrà certo farvi del male e se qualcuno di loro diventerà famoso sarà ancora più divertente andare a riscoprire la raccolta tra qualche anno.