In occasione dell’intervista promozionale di ‘Tibi Et Igni’, Piotr Wiwczarek si lamentò più volte del continuo confronto tra Behemoth e Vader sulla carta stampata quasi come se da tale paragone la sua creatura dovesse uscirne necessariamente a pezzi. Mi auguro che gli appassionati di death siano più intelligenti di quanto il musicista polacco ritenga ma in effetti, almeno nell’ultimo decennio, la sfida è stata impari e forse per questo ‘Empire’ svela un animo più thrash e retrogrado. Il distacco dalle produzioni moderne di oggi, se vogliamo anche da quella di ‘The Satanist’, è evidente eppure il songwriting non offre quegli spunti di cui avremmo bisogno per non abbandonare l’ascolto dopo un paio di volte. Di sicuro chi ama gli Slayer troverà materiale per i suoi denti e la performance di James Stewart, anche con Divine Chaos e Sceptic, è meritevole di segnalazione. A coracci luridi come quelli che sorreggono ‘Prayer To The God Of War’ e ‘Feel My Pain’ non si aggiunge però molto e quando ‘Send Me Back To Hell’ ci ricorda dove finiremo al termine della nostra avventura sulla terra di sostanza ne è rimasta meno del previsto.