Sarà incredibile per qualcuno ma negli ultimi tempi sono arrivati in redazione almeno tre album power metal di assoluto valore. Insieme a ‘Mastery’ dei Lancer e ‘Rebels’ dei Majesty, il secondo full lenght degli Hammer King non ha niente da invidiare a tante release che si sono vantate di possedere i valori dei masterpiece degli anni ottanta e novanta. Per carità, ‘King Is Rising’ non ha la pretesa di inventare niente e probabilmente dopo averlo ascoltato vi verrà voglia di rispolverare le vecchie musicassette di Helloween, Judas Priest e Manowar, ma la scaletta scorre con un’efficacia mostruosa e i chorus rimangono tutti in testa. La line-up è quella di Ivory Night e Warchild con i nomi più noti nell’ambiente che sono il frontman Titan Fox V, ex Ross The Boss, e il drummer Dolph A. Macallan, ex Saltatio Mortis. Rispetto alla suddetta concorrenza, ‘King Is Rising’ è maggiormente legato all’eredità della NWOBHM e la scelta della band è stata quella di puntare su suoni molto diretti e live oriented, ottenuti col contributo di Charles Greywolf (Powerwolf). Le ritmiche sono cadenzate (‘The Hammer Is The King’), i chorus ricchi di pathos (‘Warrior’s Reign’) ed il riffing discretamente originale. ‘Battle Gorse’ sarebbe potuto essere su ‘Painkiller’, ‘For God And The King’ è più leggera e simile a certe cose degli Edguy mentre ‘Last Hellriders’ e ‘Battalions Of War’ richiamano alla mente i Primal Fear. Scontati quanto volete ma altrettanto difficili da togliere dallo stereo.