Col senno di poi è facile da dirsi ma se gli svedesi avessero pubblicato ‘Armageddonize’ e’ Monumentum’ nella seconda metà degli anni ottanta a quest’ora Erik Mårtensson e Magnus Henriksson avrebbero una villa privata a Beverly Hills e se ne starebbero tutto il giorno in piscina con qualche escort. Quello degli Eclipse è un hard rock/aor di altissimo calibro e se il capolavoro di due anni fa aveva acceso di colpo l’entusiamo dei rocker di tutto il globo, che da tempo non intravedevano all’orizzonte una band in grado di rievocare i fasti dell’adolescenza, adesso le presenti undici tracce esplosive confermano quanto di buono avevamo speso sul loro conto. L’esperienza al Melodifestivalen e le numerose date andate sold-out in Giappone e negli Stati Uniti non hanno fatto altro che accrescere la consapevolezza nei propri mezzi dei membri che hanno spinto songwriting e arrangiamenti su livelli esagerati. ‘Monumentum’ è un album vario e colorato, caratterizzato da melodie di ampio respiro, riff graffianti ed una sezione ritmica solida come il granito. L’attesa viene spezzata da ‘Vertigo’ e l’atmosfera è fin da subito quella delle grandi occasioni, ‘Never Look Back’ e ‘Killing Me’ mettono in luce un cantato superlativo mentre ‘The Downfall Of Eden’ può vantare addirittura sfumature celtiche e ‘Night Comes Crawling’ si rifà agli esordi. La scaletta prosegue con riferimenti cospicui a White Lion, Danger Danger, Warrant ma anche Judas Priest e Scorpions (‘Black Rain’) e il climax viene protratto a più riprese. Una primavera bollente per Frontiers che oltre a ‘Monumentum’, farà uscire ‘Ruff Justice’ dei Craxy Lixx ed il secondo album degli Adrenaline Rush, ‘Soul Survivor, tra l’altro prodotto da Mårtensson.