Negli ultimi anni Will Putney è diventato uno dei produttori più richiesti non solo in ambito metal ed è anche merito suo se realtà come For Today, The Acacia Strain, Thy Art Is Murder, Northlane e Miss May I sono riuscite ad ottenere le copertine delle riviste specializzate e costruirsi credibilità nel settore. Adesso è venuto il momento di spingere la sua band a livelli più elevati e 'The Great Collapse' è senza dubbio un prospetto importante per addetti ai lavori, colleghi, vecchi fans e tutti coloro che non erano a conoscenza dell'esistenza dei Fit For An Autopsy. Intanto si evince subito come il chitarrista, affiancato dai talentuosi Tim Howley e Pat Sheridan, sia un vero appassionato di metal, aspetto non da poco considerata la robaccia che esce al giorno d'oggi e che viene filtrata con l'elettronica per farla sembrare più cool, poi si percepisce una cura nei dettagli al limite del maniacale. La scaletta è infatti essenziale e devastante, priva di punti deboli o cali di tensione, con breakdown estesi e chitarre accordate basse. Il cantato ricorda a tratti quello degli Architects ed i ritornelli di 'Heads Will Hang' e 'Black Mammoth' valgono da soli l'acquisto dell'album. I suoni di 'Absolute Hope Absolute Hell' sono stati migliorati lasciando emergere ancora di più le linee armoniche e impastando il basso con le chitarre. Una scelta che potrebbe non trovare concorde qualcuno della vecchia generazione ma che risulta sicuramente efficace in termini di impatto. L'epico e chirurgico stile del drummer Josean Orta si addice a meraviglia ad un impianto lirico che sfoga il rancore nutrito nel vedere la società moderna sprofondare verso il baratro.