Input melodici estremi e voluttuose coincidenze sui binari abituali dei Fugazi e una ricerca melodica sconfinata capace di sedurti e strappare a brandelli il proprio inconscio nel corso della stessa song. Dopo un capolavoro assoluto come "The Ugly Organ" i Cursive hanno pensato bene di prendersi tutto il tempo necessario per registrare il nuovo album. Nel frattempo danno alle stampe una succosa raccolta di inediti e b-sides che riportano alla luce sette pollici passati ingiustamente in secondo piano. Tra loro spiccano "There"s A Coldest Day In Every Year" e "A Disruption In Our Lines Of Influences" che giacevano innocue in "The Distruption" e "Nostaglia" (Makoto split con Small Brown Bike). Tutto attorno due piccole gemme oscure come "Dispenser" e "I Thought There"d Be More Than This" che renderanno l"attesa del prossimo parto ancora più incandescente. Tim Kasher e la sua anima stuprata in "Domestica" solitudine, lacerazioni, ferite impossibili da rimarginare, chitarre acustiche e noise che si rincorrono, un organo psicotico, indie e hardcore sullo stesso gelido piatto di ossessiva normalità. Pagine in bianco e nero usurate in agonizzante esilio. Liriche che si abbattono su canzoni ora abrasive e spigolose e immediatamente dopo fragili e delicate. Questi gli elementi che arricchiscono il percorso emotivo e sonoro dei Cursive. Imperdibili..