-Core
Kreator
Germania
Pubblicato il 18/02/2017 da Lorenzo Becciani

Ogni album dei Kreator è un momento epico per la comunità metal. Quali sono le tue sensazioni?
Al momento sono in Essen perché stiamo provando per il tour. È sempre bello quando puoi suonare materiale nuovo ed il feedback che stiamo ricevendo è incredibile. Per ora abbiamo scelto sei pezzi di ‘Gods Of Violence’ per le prossime date ma potrebbero aumentare nei prossimi mesi.

Ti ricordi come hai incontrato Mille Petrozza?
Ho vissuto in Germania per un certo periodo. Correva il 1997 e Mille si è trovato senza chitarrista. Ci eravamo conosciuti per caso e mi ha chiesto di aiutarlo. Partimmo per un tour con Sodom, Exodus e Grip Inc. Dopo le date americane siamo tornati in Europa e abbiamo fatto altre date.

Pregi e difetti di vivere in Finlandia e Germania?
Ci sono delle similitudini ma le persone sono diverse. I tedeschi hanno meno senso di humor. Non la crew dei Kreator che invece è fantastica. Non sono matto di Essen, non è certo la città più interessante del mondo ma amo la musica e quindi non ci sono problemi.

Cosa puoi dirci di Waltari e Barren Earth?
Con i Barren Earth torneremo in studio ad aprile. Ogni tanto coi Waltari facciamo qualche show ma niente di più. Inoltre stiamo riportando in vita ‘Ghost Of Kopli’ dei Jimsonweed grazie alla Svart Records.

In passato suonavi anche nei Kyyria..
Non pensavo qualcuno se ne ricordasse! Grandissima band. Niclas Etelävuori è un amico da sempre e anche con Santeri Kallio ci sentiamo spesso. Ai tempi Waltari e Amorphis avevano lo stesso management quindi siamo cresciuti insieme.

É strano che una band come i Waltari non abbiano avuto successo..
Forse eravamo fuori dal tempo. Gli anni novanta sono stati un periodo piuttosto strano per la musica.

Qual è il tuo chitarrista preferito attualmente?
Fredrik Åkesson degli Opeth è eccezionale. L’anno scorso poi ho visto gli Arch Enemy in tour e Jeff Loomis stava suonando con loro. Ho potuto scorgerlo mentre si riscaldava nel backstage e mi ha fatto grande impressione. Tocco, feeling e flessibilità incredibili.

Quante chitarre hai suonato su questo album?
Fondamentalmente quattro Ibanez cambiando settaggi e pick up. Il mio modello preferito è una XH 300 Halberd.

Cosa volevate cambiare dopo ‘Phantom Antichrist’?
Mille è il songwriter principale ma ho contribuito con alcune idee e quando la base del materiale era pronto ho aggiunto degli assoli. Il processo è stato più o meno lo stesso. Ci troviamo in sala prove, parliamo dei pezzi e ci confrontiamo. Non è velocissimo ma è così che lavoriamo ed i risultati ci danno ragione. Abbiamo bisogno di essere circondati da altre persone e confrontarci con loro.

Come si sono svolte le registrazioni?
Basso e batteria sono stati registrati a Stoccolma. Chitarre e voci invece sono state registrate a Örebro con Jens Bogren che ha seguito l’intero processo. Siamo entrati in studio in estate subito dopo i Sepultura e quando abbiamo finito è venuto il turno dei Dimmu Borgir. É un uomo molto impegnato ma sa il fatto suo. Ha una collezione di chitarre vintage e dei compressori degli anni sessanta da perderci la testa. A Örebro non c’è praticamente niente, sei nel mezzo della Svezia e non puoi fare altro che suonare o bere. Per fortuna era caldo e non siamo stati rinchiusi tutto il tempo.

Qual è il tuo pezzo preferito dell’album?
È difficile per me avere un giudizio oggettivo. Non saprei proprio scegliere. Sicuramente il pezzo conclusivo ‘Death Becomes The Light’ è quello più complesso da suonare mentre ‘Totalitarian Terror’ ha delle parti di batteria criminali.

Puoi darci qualche dettaglio in più sulla collaborazione con i Fleshgod Apocalypse?
Ci hanno aiutati su un paio di orchestrazioni. Abbiamo spedito loro il materiale esprimendo i nostri desideri ed il risultato è andato oltre le aspettative. Sono dei geni dal punto di vista musicale e collaborare insieme è stata una scusa per ascoltare i loro album. Prima di gruppi metal italiani conoscevo solo Lacuna Coil e Rhapsody.

Il revival thrash è positivo per il genere?
In un certo senso sì. Ci sono band “retro” che non mi ispirano molto. A volte sembra di sentire suonare mio padre ma nella maggior parte dei casi escono degli eccellenti lavori.

(parole di Sami Yli-Sirniö)

Kreator
From Germania

Discography
Endless Pain (1985)
Pleasure to Kill (1986)
Terrible Certainty (1987)
Extreme Aggression (1989)
Coma of Souls (1990)
Renewal (1992)
Cause for Conflict (1995)
Outcast (1997)
Endorama (1999)
Violent Revolution (2001)
Enemy of God (2005)
Hordes of Chaos (2009)
Phantom Antichrist (2012)
Gods of Violence (2017)
Hate Über Alles (2022)