-Core
Then Comes Silence
Svezia
Pubblicato il 05/12/2017 da Lorenzo Becciani

Se ben ricordi stati i primi a parlare di ‘Nyctophilian’ in Italia però ci sono ancora tante persone che vi conoscono poco. Vuoi fare un breve riassunto di tutto quello che è successo fino adesso?
Me lo ricordo bene e ti ringrazio nuovamente. Ci siamo formati cinque anni fa. All’inizio avevo delle canzoni registrate su un demo piuttosto grezzo e sono entrato in contatto con la Novoton, una piccola etichetta indipendente svedese. Hanno deciso di pubblicarlo ma non avevo una band quindi ho fatto qualche telefonata agli amici. Fino a quel momento non avevo mai pensato a registrare del materiale oppure andare in tour. Finimmo tutto in due settimane e di seguito ci furono dei cambi di line-up. Non posso confessarti chi faceva parte della prima band perché è ancora segreto. Il nostro primo show fu di supporto agli A Place To Bury Strangers al Debaser Slussen. Quando abbiamo cominciato a lavorare al secondo album sono entrati Karl Nilsson alla batteria (che poi è stato sostituito da Jonas Fransson) e Jens Karnstedt come secondo chitarrista e questa fu la novità più importante. Con ‘Nyctophilian’ cercammo di cambiare qualcosa lasciando da parte il suono grezzo dei primi due lavori e registrando un album rock più pulito. In quel modo abbiamo puntato alla  direzione sonora di oggi. Quest’ultimo è stato registrato dal vivo in studio in quattro giorni. Per la prima volta mi sono affidato ad un produttore perché avevo terminato le idee e non volevo rischiare che ‘Nyctophilian’ e ‘Blood’ suonassero totalmente identici

Cosa puoi dirci delle nuove canzoni?
Sono decisamente più classiche. Seguono una struttura vecchio tipo con verso, bridge, verso e chorus. Prima eravamo più rumorosi con dei chorus da qualche parte. ‘Blood’ è molto più melodico e accessibile.  

Dove avete registrato? Chi ha prodotto l’album?
Abbiamo registrato agli Svenska Grammofon Studios di Kalle Gustafsson Jerneholm, bassista dei Soundtrack Of Our Lives. È uno studio davvero attraente perché, pur non essendo di lusso, possiede una quantità esagerata di microfoni e tutta la strumentazione di cui hai bisogno. È abbastanza grande e ci abbiamo praticamente vissuto per quattro giorni. L’album è stato prodotto da  Tom van Heesch e il processo è stato semplice perché avevamo pianificato tutto prima di entrare. L’unico elemento di improvvisazione ha riguardato ‘Choose The Poison’ perché l’abbiamo terminata un giorno prima di registrarla. Siamo stati due ore a provarla insieme e poi ne abbiamo registrate due versioni con due microfoni differenti.

Cosa c’è di tanto seducente nel sangue?
Volevo che quest’album suonasse più personale in tutto. Le canzoni vengono sempre da dentro di me ma stavolta il processo è stato diverso. Meno romantico, post-apocalittico e legato al decadimento umano rispetto al passato. I testi girano tutti attorno allo stesso stile, vanno nel profondo e non c’è  nulla di più profondo del sangue di una persona. Mio padre è morto durante il processo e ciò ha reso ‘Blood’ speciale.  
 
Come siete entrati in contatto con Nuclear Blast?
È stato come realizzare un sogno. È un’etichetta di cui tutti conoscono il catalogo.  Il nostro management ci ha messi in contatto e il motivo dell’interesse sta nel fatto che quasi tutte le persone che ci lavorano amano il gothic e vogliono provare qualcosa di differente dal metal.
 
In questo momento ci sono un sacco di post punk band di valore come Grave Pleasures, Fvnerals, Ra, Cold In Berlin, Kontinuum. Anche gruppi italiani come i Vanity..
I Ra mi piacciono molto ed i Grave Pleasures sono fantastici. Li ho visti dal vivo poco tempo fa. Abbiamo strutture di band simili con due chitarre, basso e batteria. Niente drum machine, synth. Tutto molto old school ma fresco e dinamico.
 
Peter Murphy ha appena annunciato che farà un altro album con i Bauhaus, i Mission sono tornati da poco nei negozi e anche Sister Of Mercy e Killing Joke sono ancora attivi. Quali sono le band che hanno segnato il tuo amore per il dark e il post punk?
Per me ci sono due band su tutte ovvero Dead Kennedys e Killing Joke. Poi chiaramente ascolto anche tante altre cose come per esempio Depeche Mode, Kraftwerk e My Bloody Valentine ma capolavori come ‘Plastic Surgery Disaster’ e ‘Killing Joke’ sono le basi.

Quali sono i passaggi chiave dell’album a tuo parere?
É complicato rispondere perché amo tutte le canzoni. Credo però che ‘My Bones’ sia il manifesto di tutto l’album. È stata una delle prime tracce composte e parla di mio padre. Era malato e viveva dall’altra parte del mondo quindi non avevamo tanti contatti. Ho cercato di stargli più vicino e il fatto che non stesse bene ha reso il mio songwriting più emotivo.
 
Come pensate di promuovere l’album?
A novembre-dicembre faremo qualche data in Germania poi penseremo al resto delle nazioni. Abbiamo già pianificato qualcosa in Portogallo, Spagna e Francia ma vogliamo assolutamente passare anche dall’Italia. Nel frattempo io sarò a Firenze per qualche giorno in vacanza..

Allora ti consiglio di passare da Contempo Records e cercare i dischi di Neon, Pankow, Litfiba e Diaframma..
Lo farò sicuramente, Sono sempre affamato di nuove band. Ascolto anche tanta musica classica e qualcosa di pop.  
 
(parole di Alex Svenson)


Then Comes Silence
From Svezia

Discography
Then Comes Silence (2012)
II (2013)
Nyctophilian – Then Comes Silence III (2015)
Blood (2017)
Machine (2020)
Hunger (2022)