-Core
Wolfheart
Finlandia
Pubblicato il 30/03/2020 da Lorenzo Becciani

‘Wolves Of Karelia’ è uno dei picchi creativi della tua carriera, ricca di progetti e band di vario tipo. Mi piacerebbe partire nell’analisi dal primo video ovvero quello di ‘Ashes’, che riprende alcuni dei luoghi più affascinanti della Lapponia. Immagino che la natura sia una fonte di ispirazione costante per la tua musica.
Lo è sempre stata e sempre lo sarà. In fondo sono nato e cresciuto in un piccolo villaggio e trascorro ancora molto tempo nella foresta o sulla neve. Il confine con la Russia era a circa 15 km dalla zona della nostra fattoria di famiglia. Dalle mie parti c’era una collina con un cannone puntato verso la Russia dove giocavamo da bambini e il famoso cecchino della Seconda Guerra Mondiale “White Death” era del villaggio vicino. Storia e natura sono parte integrante del concept del nuovo album. Pensa che ai tempi dell’invasione russa avevamo trentadue carrarmati contro i loro tremila e poco più di cento aeroplani contro quasi quattromila dei loro. Meno di trecentocinquantamila soldati contro un milione eppure parliamo ancora finlandese. Ashes‘ narra della fine della guerra. La prima alba in cui i cannoni rimasero in silenzio. Ho letto di molte storie raccontate dai veterani di quel giorno. Il ricordo più straziante e grandioso era di un veterano che aveva perso il suo migliore amico in guerra. Il suo corpo non era mai trovato fino a poco tempo fa quando è stato rintracciato nei boschi russi da una squadra che ancora cerca resti degli eroi caduti.

‘Tales From The Thousand Lakes’ degli Amorphis è un disco che è riuscito a descrivere in maniera incredibile la potenza ed il potere evocativo della tua terra di origine. Ce ne sono altri che consiglieresti a chi ama questo tipo di messaggio?
Dovendo rispondere ad una domanda del genere anch’io direi ‘Tales From The Thousand Lakes’, un vero capolavoro del genere. Di recente credo che anche gli Auri, il progetto parallelo di Tuomas Holopainen dei Nightwish, abbiano operato in tale direzione pur suonando musica completamente differente.

Perchè hai scelto l’ultima traccia dell’album come primo singolo?
Stavolta non ho scelto io ma l’etichetta. Io forse avrei puntato subito su un pezzo aggressivo come ‘Hail Of Steel’ ma in ogni caso è bene così. Ho troppa connessione con i pezzi che pubblico e quindi sono un cattivo giudice.

‘Hail Of Steel’ è un altro gran pezzo.
É il pezzo che a mio parere rappresenta meglio il songwriting e la produzione di ‘Wolves Of Karelia’ ovvero quello che sono i Wolfheart adesso. Se invece volete avvicinarvi al concept lirico gradualmente consiglio di partire da ‘Reaper’.

Quando hai cominciato a comporre i brani per il disco?
Ad agosto-settembre. Non mi era mai capitato di stare così fermo ma il tour di ‘Constellation Of The Black Light’ è stato di centoquaranta concerti. In ogni caso sono abituato a comporre quasi costantemente e quindi, quando ho ricominciato, avevo tantissime idee in teste. Non ho pensato a cosa migliorare del disco precedente ma a suonare il meglio possibile e tornare presto in tour.

Come mai la copertina è in bianco e nero? Che rapporto hai col lupo?
Abbiamo scelto il bianco e nero perché è semplice ed aggressivo come la nostra musica. Il lupo è un animale saggio e forte, che delimita il proprio territorio e per cui nutro grande rispetto. Fa parte della cultura del nostro paese.

Possiamo suddividere la tua carriera in due ere: quella prima del 2013, caratterizzata da vari progetti come Black Sun Aeon, The Final Harvest, RoutaSielu e naturalmente Before The Dawn, e quella dopo il 2013 quando hai deciso di dedicarti solo ai Wolfheart. Avevi una visione precisa?
Molto precisa. Fin da quando stavo lavorando all’ultimo disco dei Before The Dawn. É stata una decisione silenziosa ed interiore. Purtroppo in passato mi sono imbattuto in persone sbagliate e ho firmato dei contratti terribili. Puntare su un solo progetto è stata la migliore cosa che potessi fare per la mia vita. Ora sono felice e ho solo un’etichetta, un management ed una booking agency come riferimenti.

Eppure sei tornato nei negozi anche con il nuovo album dei Dawn Of Solace.
Il primo album fu un disastro perché la label praticamente non lo promosse. Adesso abbiamo avuto l’opportunità di rifarci.

Come hai scelto il tuo nuovo chitarrista?
Vangelis suonava il basso nei Rotting Christ e l’ho conosciuto perché avevo bisogno di un fonico per il tour americano con i Carach Angren. Sul palco è molto energico e ha trasmetto grande vitalità alla band. Avevamo bisogno di uno come lui!

(parole di Tuomas Saukkonen)

Wolfheart
From Finlandia

Discography
Winterborn (2013)
Tyhjyys (2017)
Constellation Of The Black Light (2018)
Wolves Of Karelia (2020)
King Of The North (2022)
Draconian Darkness (2024)