Qual è il concept dietro a ‘Kingdemonium’?
Un po’ come tutti abbiamo avuto il problema della sospensione dell’attività dal vivo e quindi ci siamo dedicati alla composizione. Una volta pronte le canzoni abbiamo dovuto fare tutto in fretta e così in quattro mesi l’album era pronto. Siamo veloci, visto che ‘Hammer King’ era uscito solo l’anno prima, ma passiamo tanto tempo in sala prove. Con il titolo abbiamo giocato con l’evento pandemico che ha colpito il globo cercando di trasmettere un senso di oscurità e pesantezza.
Cosa volevate cambiare in termini sonori rispetto a ‘Hammer King’?
Siamo tuttora soddisfatti del suono del precedente album e quindi abbiamo semplicemente detto a Jacob Hansen che volevamo la stessa cosa. In realtà ha cambiato qualcosa e, mentre stavamo completando le registrazioni, ci siamo resi conto che il materiale stava uscendo più heavy.
Personalmente ho trovato le chitarre leggermente più basse, ma allo stesso tempo quasi doom e decisamente heavy.
Sono d’accordo. In sei canzoni di quest’album abbiamo usato accordature più basse proprio come avevamo sperimentato in ‘Atlantis’ su ‘Hammer King’.
Chi è il re invisibile?
Ahahahaha… potrei essere io…
Non vedo la corona però…
In realtà possiamo esserlo tutti. É un pezzo sulla falsa riga di ‘Prowler’ degli Iron Maiden.
Parlaci invece di ‘We Shall Rise’ e ‘The Four Horsemen’.
Ottima scelta! ‘We Shall Rise’ è la traccia tipica degli Hammer King. Ho scritto il riff a fine 2021, un giorno che nevicava parecchio. É difficile da suonare dal vivo perché le parti vocali sono molto alte. Abbiamo cercato di trasmettere il senso di unità necessario per rialzarsi in un momento complicato. ‘The Four Horsemen’ invece ha un assolo assurdo che sto provando da tre giorni in vista della nostra esibizione al Summer Breeze. Ci aspettano 40,000 persone e quindi sarà emozionante! Ovviamente abbiamo scelto i cavalieri dell’apocalisse per descrivere una nazione sotto attacco.
Come siete entrati in contatto con Napalm Records?
Quando abbiamo capito che con Cruz Del Sur non saremmo riusciti a raggiungere altri mercati e tanta gente che poteva essere interessata alla nostra proposta, ci siamo guardati intorno e l’offerta di Napalm è stata decisamente la migliore. Ci tengo a sottolineare che ci siamo spostati da Cruz Del Sur solo per questioni di business. Enrico è una persona fantastica e siamo ancora in eccellenti rapporti. Pensa che quando abbiamo suonato a Roma mi ha rincorso per rendermi venti euro perché si era accorto che avevamo venduto una t-shirt in più. Con il capo della promozione di Napalm ci incontreremo per la prima volta proprio questo fine settimana. Prima non è stato possibile a causa del virus.
Quali sono i vostri mercati maggiori a parte quello tedesco?
Direi gli Stati Uniti. Stiamo facendo un sacco di interviste e le recensioni sono ottime. C’è ancora un grande pubblico per l’heavy metal tradizionale da quelle parti e non vediamo l’ora di organizzare un tour americano.
Com’è stato il processo visto che avete cambiato un’altra volta bassista?
Ne abbiamo cambiati tre su tre album. Non ho niente da dire su ognuno di loro. Sono state solo circostanze avverse. K.K. Basement è una persona spettacolare e quando ci siamo mossi verso una direzione più professionale non ha potuto seguirci. Avremmo voluto Günt von Schratenau anche sul disco precedente ma si è ammalato e quindi abbiamo chiamato Gladius Thundersword. Adesso Günt, un bassista davvero incredibile, si è preso il suo posto e siamo molto felici. In ogni caso il basso è sempre il solito degli Hammer King. É un po’ come accade per gli Hammerfall, chiunque suoni sai già come suonerà il disco.
Magari sarà così finché non si libererà Steve Harris..
Sì, assolutamente.
Quali sono i tuoi piani con i Lord Vigo?
Tra un mese circa inizieremo a scrivere i pezzi per il prossimo album. Siamo veloci e abbiamo la fortuna di poter registrare dove proviamo. Penso che uscirà nel 2023 e il successore di ‘Kingdemonium’ invece l’anno successivo, in maniera da non accavallare i tour.
Vedo che indossi una t-shirt dei Saxon. Sei un tipo vecchia scuola?
Sono fantastici! Non sono mai cambiati, al contrario per esempio dei Judas Priest che hanno avuto il periodo con un altro cantante, e tra gli ultimi lavori in studio mi sono piaciuti tantissimo sia ‘Sacrifice’ che ‘Battering Ram’. Il mio gruppo preferito rimangono però i Morgana Lefay. Su ‘Kingdemonium’ avrebbe dovuto esserci Charles Rytkönen ma all’ultimo momento non siamo riusciti a realizzare la cosa. Sono uno dei pochi al mondo a possedere il loro debutto in vinile. Non so quanto l’ho pagato ed è lì solo a farsi guardare ma è stupendo. Un altro gruppo che ho sempre seguito sono i Pretty Maids ed è il motivo per cui ci siamo rivolti a Jacob Hansen.
(parole di Titan Fox V)